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22 gen 2012

Invisibile




Tra le strade e le case che pure ho amato,
in un clima che dipingerà il caso .
Passando dal capodanno mai vissuto e 
le feste aziendali mancate
ad un nuovo mondo, mio, fatto di nuovo suono.


a Milano.
Dove si torna.

3 gen 2011

il 2010.




E' iniziato l'8 gennaio con una confessione che aspettavo di fare da tempo
Ed è finito il 17 gennaio con una violenza.

E' rimasto sospeso nel nulla per parecchi mesi poi all'improvviso è esploso
con un bacio appena sfiorato, che mi ha paralizzato dopo infinite nefandezze davanti alla mia vergogna 
e mi ha legato polsi e caviglie.

Il 25 giugno mi è scappato un urlo, una preghiera ed un silenzio violento, profondo, dovuto e sentito.
E poi...

Tantissimi km, i telefonini finalmente dimenticati, la musica al volume dei miei desideri,
un mare mio come mai nella vita e la certezza che tornare indietro non si può e non si deve, a volte.

Poi i sassi di una spiaggia ficcati nei reni, le nottate passate a cercare di dormire dove nessuno - da solo -  dovrebbe mai, qualche divano di fortuna e una carezza ogni tanto per far finta di vivere.

Una chiacchierata sulla spiaggia piena di confessioni insospettabili fatte a chi non sapevo fosse già mio,
un brindisi davanti ad una cena surreale,
la nostalgia di tutti gli amori passati e la paura di aver perso l'amore dentro,
nel cuore,
 la forza sconsiderata di dire, dopo un' infinita serie di "si", soltanto "no".

Un nome che non vuole andare via ma che si perfeziona in essenza e sostanza.
Uno sguardo sincero nella folla e il senso proibito dello scoprire che per qualcosa e qualcuno 
io esisto ancora e non sono cosa scontata.
Una famiglia, la mia tutta, da tenere lontana per sbagliare e scegliere senza fare male a nessuno.
Una famiglia, mia e non naturale, tutta da riconoscere e a cui non dire mai addio.
Amiche meravigliose insperate e amici di una vita ingialliti col tempo, per invidia, per debolezza.

La paura - quella vera - che avevo dimenticato.
La rabbia - quella sincera - che finalmente esce da me e si fa voce.
E il corpo...nuovo, ancora troppo fermo, ma così vivo, così presente e pronto a cambiare.

Il peso che oscilla tra il nulla e un tutto pensato, 
l'alcool che mi tiene in vita e 
un'estate che ha avuto il mio nome e la mia anima, 
con sofferenza, piacere e dignità

La ricerca di una nuova possibilità, di un nuovo modo di stare al mondo, una corsa impensabile tra me e il mio pensiero,
 a chi fa prima...!

La consapevolezza dopo millenni dei miei sbagli e dei miei meriti.
La voglia di essere una sola persona. integra. intera.
La forza di sbagliare altre mille volte perchè ci credo io e sono pronta a perdere tutto per quello in cui credo.

E il volere che si fa di nuovo religione,
il dovere solo a me stessa una nuova verità, una nuova dignità
e il potere solo piangere a volte, solo ridere, solo godere.
Ancora troppe parole dette, e un bisogno di casa che non pensavo avrei mai sentito così violento dentro di me.

E poi, a parte, qualcuno che mi porta via, ma lo fa davvero,
"perchè altrimenti non posso mai stare con te"

ed è tutela, cura, pensiero, azione e terre mai viste, regalate ai miei occhi in fughe senza pari.

E le mie incoerenze tutte da risolvere e comprendere
e questa dannata attitudine a non affogare che mi fa stare a galla 
ma mai nuotare sott'acqua mai capire nel profondo mai rischiare 
che non mi fa mai fidare di nessuno

questa ottusa attitudine a scappare alla prima che mi mette in bilico...


c'è voluto un anno, meravigliosamente insicuro e portentoso come questo 2010
per togliere la rete....


in agguato in ogni angolo della mia vita e del modo in cui me la giro e rigiro 
tra le parole i sorrisi le mani e il profumo
questa fottutissima capacità di non rischiare mai davvero, tutta ancora da neutralizzare

e intanto un anno nuovo a cui dare il buongiorno,
senza malinconia
senza paura, ormai, davvero


bello o brutto 
ora so che posso sostenerlo
che posso chiedergli di essere come lo voglio io
tutto sta a dirlo 


Attendo le mie nuove parole
e mi sgranocchio patatine fritte

era un anno che non lo facevo!


24 feb 2010

Esseni

Ogni due giorni
su di me
 per riportarmi ai tempi dell'olfatto

Nero e Bianco
ogni giorno con me per 
risvegliare l'indipendenza delle articolazioni

92 tensioni nuove
due volte alla settimana
per liberare il bacino dalla morsa dell'attesa

invisibilità e arance
una sola, al martedì
per ritornare a credere che parlare sia un dono

Biglietti aerei da confermare
e biglietti a teatro da conquistare
per regalare a me stessa un pò di cielo e un pò di perdono

La mia vita fino a qui sembra avere voglia di migliorare in tutto
raggiungerla non sembra difficile 
tocca solo lavorare bene

oggi ho guardato il cielo per un 'ora
e lui mi ha sorriso tutto il tempo.

E poi ho disegnato
l'immagine più cara,
quella di me e del mio amore,
niente è più sacro di quel che sappiamo tracciare dal nulla
niente è più puro di quel che sappiamo vedere nel bianco di un foglio


Oggi è stata una bella giornata
la prima davvero bella dopo tanto tempo.


23 feb 2010

Sulle tracce di me...


Due ore di piano
linee rosse deboli
terzo e quinto più forti
ed io sono 
dopo tanto tempo
Maria de Buenos Aires...

20 feb 2010

C'erano una volta il Viola e il Blu...


Stanza Viola




poi ovunque il Blu



ed oggi,



lo aspettavamo del resto,
il ROSSO.

16 feb 2010

Sono preoccupata per la tua prostata.


Io sono preoccupatissima
 davvero
e da prima.



...le scale non mi vengono più cristalline come un tempo
le mie tette si fidano della gravità
il sorriso viene fuori felice solo quando è solo con se stesso
le orecchie...non ne parliamo alle volte mettono su una musichetta da
sala d'attesa che suona un pò come un Allevi post Berlusconano(che è peggio!)

e poi,
sono preoccupata





 
perchè "restare incinta" mi sembra un orribile modo di dire che la vita continua attraverso questo mio corpo di cui tutti si preoccupano ma nessuno si occupa
perchè i miei capelli crescono troppo velocemente e a niente serve tagliarli di un cm al giorno da più di venti giorni
perchè scrivo/dico/spiego quel che faccio ma conservo la vaga sensazione che non serva a nessuno


io sono molto preoccupata per la mia vita
per questo non riesco più a starci dentro, scusate.

Preparo la mia pozione migliore
è Carnevale
questa sera
si festeggiano le mille maschere degli uomini.

 Riflessa nei miei occhi
(che ancora vedono)
la loro immagine tormentata....

"cosa pensa di me? cosa fa con me? è sempre lei? adesso cede!
vedi che non è convinta!
è la solita aggressiva!
è triste!
è debole!
è troppo forte!
è poco femminile!
è troppo femmina!
è un uomo!
adesso sbaglia!
è mia!
è sua!
di chi cazzo è?
mi tradisce!
 mi ha tradito!
non mi ha mai capito!
non mi cura!
non è vera!
non si fida!
non si lascia andare!
non si lascia amare!
non sta zitta!
non obbedisce!"


Sono preoccupata per la vostra prostata
per le vostre palle che evidentemente si fidano troppo della gravità e poco di me
e per tutto questo tempo che lasciate morire,  complicando la natura, per sentirvi immortali.




A proposito di Lilith



Lei non è il capriccio, ma l'opportunità.

E il corpo.
Il corpo caldo del vino nel momento in cui viene versato, il corpo curvo degli oceani, quello tumultuoso dei campi di grano, il corpo del vulcano in ogni pezzo di pane, il corpo delle radici che invocano una nuvola, il corpo del desiderio eretto tra me e la morte, il corpo dell'arena, della battaglia e delle sue vittime, il corpo dell'apogeo e dell'abisso, il corpo dei treni che corrono, dei tetti insonni, il corpo dell'acqua bagnata dal vento, il corpo del piacere di assopirsi tra due rive, il corpo della traccia di un bacio sul collo, del sudore del sesso, dei respiri affrettati sulle soglie, il corpo delle camere complici e di quelle invidiose, il corpo del calore bruciante, sbocciato nelle pupille, e dell'impronta svanita dei miei antenati, il corpo delle parole di dolore, del delirio abbandonato a se stesso, a me stesso, il corpo dell'anemone che porta la terra sulle sue spalle, il corpo ruvido di una cascata di paura, il corpo dell'eco, il corpo dei segreti svelati dalle mura delle case e dei segreti quando i muri delle case li tacciono, il corpo di ogni catastrofe sul punto di avvenire, il misterioso corpo della lingua umida, il corpo del fremito dell'umidità rarefatta, il corpo delle cosce impreviste, il corpo della foresta incendiata dalla propria legna.


Lilith

12 feb 2010

B.&B.






Meccanicamente, incominciai a suonare
ma avevo le dita rigide e tremanti.
In principio non ne uscì altro che qualche esercizio di Czerny
ma l'atto stesso del suonare mi confortò e
per puro piacere
per la semplice armonia delle sue sublimi aritmetiche
cercai tra gli spartiti finché non trovai Il Clavicembalo ben temperato.
Mi preparai al compito terapeutico
di eseguire tutte le equazioni di Bach
una dopo l'altra
e mi dissi che se le avessi suonate senza un errore
allora
il mattino dopo mi avrebbe trovata ancora vergine.

2 feb 2010

Rosso



...Mi cullo sul mio seno...





21 gen 2010

Solido



Ancora 3 giorni. Poi tutto comincerà a cambiare.
Soltanto 3 giorni. Ed una finestra verrà chiusa.
Ultimi 3 giorni. Con terrore e confusione e paura e dolore.

Solido dolore
che si stende ovunque nel corpo
e sul mondo, silenzioso per sempre.

3 giorni,
come quelli che ci sono voluti per smaltire questo splendido albero
sotto cui hanno passeggiato le persone innamorate all'alba
le macchine ormai vecchie
e le ciliegie di gennaio.

3 giorni
per consumare il fumo dell'attesa
dimenticare lo squillo di un cellulare (almeno uno, su due. Di troppo.)
e pregare il mio dio, con la minuscola, per un perdono maledetto e momentaneo.

3 vite
 e per una notte
2 occhi
 e non potevi vedere nulla
1 anima
fragile, dolcissima, anima confusa.


3 giorni.
Ancora 3 giorni.

14 ago 2009

I need a friend

solo questo, un amico.

A chi il Mare, A chi il Male (ovvero Milano perde colpi)


l'assessore: «l'atteggiamento del comitato fa male alla nostra città»
Madonna: «Non tornerò a Milano»
La regina del pop irritata per le polemiche sui decibel che hanno preceduto il suo concerto. Terzi: «La capisco»

Il concerto di Madonna a San Siro (Fotogramma)
MILANO - Madonna affida al mensile tedesco Musik la sua irritazione per il limite di decibel imposto a San Siro, dove si è esibita il 14 luglio («È come deturpare un'opera d'arte»). «Non tornerò a Milano», minaccia, riaprendo una ferita per cui si batte da tempo l'assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi. Il quale si schiera con la regina del pop: «Capisco perfettamente Madonna. Da mesi sostengo che l'atteggiamento di un comitato di quartiere composto da pochi cittadini fa male alla nostra città, alla sua internazionalizzazione. I fatti mi stanno dando ragione».

MILANO CAPITALE DELLA MUSICA - «Ricordo che Milano è la città italiana più importante dal punto di vista musicale, i concerti di quest'anno sono andati in maniera straordinaria - prosegue Terzi -: quello delle "Donne per l'Abruzzo" ha registrato 50mila presenze, contro le 30mila di Roma. E se Milano si conferma capitale della musica, San Siro è la "Scala" del rock. Noi faremo il possibile per garantire alla città i suoi concerti ogni anno, pur con l'attenzione che ogni evento si svolga col minimo disagio possibile. Anche perché, lo ribadisco, la musica non è rumore». Infine, un'anticipazione: «L'anno prossimo si celebrerà il ventennale del festival Latinoamericando. Abbiamo in cantiere un'iniziativa con i più grandi artisti latinoamericani e vorremmo l'evento clou al Meazza, anche se il festival resterà ospite del Forum di Assago».


Dopo aver perso il Boss, dopo essersi sputtanati con Madonna,
Milano si gioca a dadi anche me...

"IL BENE PIU' PREZIOSO SFUGGE ALL'UOMO CHE NON GUARDA AVANTI MAI"
canta Tiziano Ferro intanto.
E Milano pare si sia seduta sugli allori delle passate glorie e dei meriti datati...

Guardare avanti per me significa sapersi scordare dei danni subiti
(cme dei miracoli ricevuti o delle meraviglie create)

guardare avanti assomiglia molto a costruire
(ma è meno eroico ad un primo sguardo)

non è soltanto fantasticare cose che non ci sono
è un pò più come realizzarle (per esempio...)

ci vuole tempo, una resistenza bestiale
tanta pazienza e riflettori spenti su tutta la fatica che c'è dietro...

bisogna saperlo fare in maniera organica, lasciando che i muscoli si
allunghino e si fortifichino per raggiungere la meta senza lasciare indietro
la mente, gli affetti, le debolezze dello spirito

poca pubblicità,è sbagliato pubblicizzare lo sforzo,
toglie energie e spegne gli entusiasmi

un sacco di contegno e soprattutto volontà,
quella con cui non ti puoi far bello con gli amici, se non dopo.
(eheh perchè piacioni ci siamo un pò tutti...)

Ecco, alla fine guardare avanti - se hai davvero intenzione di andarci avanti -
suona un pò così...
...ed io questo lo so fare.
Lo so fare bene.
Fino in fondo.
Secondo le regole.

Per gli applausi ho tutto il tempo e Milano intanto - una sposa promessa di molti, a quanto pare - sembra offrire un soggiorno possibile. (e instabile, ma possibile...)

Staremo a vedere - Milano - se è a te che devo arrivare,
la mia meta non è un dove ma un cosa e tu,
ultimamente,
perdi punti a vista d'occhio.

Intanto ne parlo con il Boss e Madonna, vediamo che mi consigliano loro.

Greetings from Abruzzo


...Te lo abbiamo regalato questo mare...
non te lo sei guadagnato per il solo fatto di esserti fatto qualche km,
dipendesse dai km i camionisti comanderebbero il mondo!

Nel mare ci si fa l'amore, ci si tuffa, immerge, nuota e annega.

I bagnetti sono quelli che ti vai a fare nella vasca per rinfrescarti.

Colpi di Testa


Dopo 10 anni è tornata.
Dopo 30 anni è diventata realtà.
Quasi a distanza di una vita riesce a farsi riconoscere nitidamente.
Una notte desolata in mezzo al nulla, umano e non.
La Regina delle Ghiandole impunta i piedi e per la prima volta suona la sua sinfonia.
Tutto il giorno a parlare di malati del resto, c'era da aspettarselo.
L'ho imparato 10 anni fa che chi vuole essere malato va lasciato nel suo stato,
chi vuole essere salvatore lo stesso,
ognuno nasce e muore nel ruolo che si è scelto.
Molto peggio,
ognuno nasce e muore nella lotta tra quel che è e quel che vorrebbe essere.
Mi osserva quasi sempre da lontano, apparentemente immobile
ha un suo modo di affrontare le difficoltà
lo fa in maniera sonora e lentissima poi di colpo decide e decreta.
Diventa spessa , diventa materiale
e comincia a sorprendermi.
Impone le sue regole, lo fa con i suoi modi
mi infligge punizioni corporali
e poi mi rende immortale
mentre mi uccide.
E' solo la mia testa...
E quando attacca a suonare lo fa
senza vergogna
Mi opprime la sua durezza
mi affascina la sua violenza
su tutto e tutti, compresa me
Mi appartiene in tutto
anche mentre mi costringe ad andare via dove
per amore (e altre idee assurde..) resterei

lo sapeva 10 anni fa
e si conosce da una vita

potete farle una puntura per farla tacere
ma con tutto il resto...
tutto il resto è un problema vero
la vigliaccheria non la impietosisce
nè le chiacchiere la distraggono
le lusinghe la infastidiscono perchè sono quasi sempre false
e l'amore, oddio, l'amore com'è inutile sulla bocca degli uomini.


il problema non è la fiducia negli altri o in sè stessi
il problema è che se io so molto bene quello che voglio
lei sa ancora meglio cosa non vuole

il problema è
e che non posso accontentarmi di niente che valga meno di
quello che già ho e conosco.



una serie di colpi di testa
alle volte è l'unico modo
per sopravvivere a tutta la morte che ci circonda.

4 ago 2009

roberto cotroneo



Abbandoniamo per un giorno i temi politici. E concentriamoci su quelli culturali. Ieri su un giornale molto particolare, "L'Osservatore Romano" è apparsa una recensione davvero interessante. Il critico musicale Marcello Filotei scrive un articolo fortemente polemico nei confronti del pianista Giovanni Allevi e della sua musica. Dice: "Giovanni Allevi non è affatto "strambo", è costruito con una cura assoluta ed è la rappresentazione oleografica del compositore, così come se l'aspetta chi non ha molta consuetudine con le sale da concerto". E più avanti: " il compositore marchigiano arriva e offre al pubblico quello che già conosce... E questa è la forza culturalmente pericolosa dell'operazione Allevi: convincerci che tutto quello che non capiamo non vale la pena di essere compreso. Rassicurati sul fatto che "non siamo noi ignoranti, sono loro che non sanno più scrivere una bella melodia", potremo finalmente andare fieri di non avere mai ascoltato Stravinskij".
La recensione del quotidiano della Santa Sede è molto stimolante. Non tanto per il fenomeno Allevi, che di per se ha pochissimo di interessante, quanto sul fatto che il pianista marchigiano definisce la sua musica: "classica contemporanea". In realtà la musica classica sta ad Allevi come la pizza napoletana sta a quella che vendono surgelata in Germania. E Allevi stesso è un fenomeno commerciale, che porta con se tutti i luoghi comuni sulla musica, sul pianoforte, sull'esecuzione pianistica. Qualunque persona di media cultura musicale capisce immediatamente di che musica si tratta: roba da aereoporto o studio dentistico, perfetta per rimanere in sottofondo. Ma é soprattutto una musica che non ha ambizioni, né di essere ricordata, né di essere ascoltata con emozione.
Eppure è ormai qualche anno che ci si sente ripetere sempre la stessa cosa. Allevi compositore strambo, ragazzino capace di incantare quando siede alla tastiera. E invece se lo ascolti dal vivo ti accorgi che il suo suono non è mai pulito, che la dinamica pianista di Allevi è incerta, e che persino la tecnica non è al livello di un pianista degno di questo nome. Per non parlare del livello delle composizioni. Ma queste cose non le scrive nessuno, perché i critici dei giornali non sono critici, ovvero non sono persone con una preparazione specifica per capire certe cose, ma sono giornalisti che esprimono giudizi. Ovvero persone prive di una vera preparazione che si inventano canoni che non esistono.
Il critico dell'"Osservatore" aggiunge: "In un Paese come l'Italia - dove c'è chi, come Alessandro Baricco, arriva a scrivere e dirigere film per spiegare che Beethoven è sopravvalutato - è abbastanza frequente che si cada nel tranello dell'artista svagato. Certo non è colpa dell'artista in questione, ma di un sistema scolastico fatto di flauti dolci e Fra Martino campanaro che spesso non fornisce gli strumenti per distinguere Arisa da Billie Holiday, figuriamoci Puccini da Allevi".
Io direi che è colpa di tutti. Di tutti quelli che hanno inventato casi, fenomeni, scrittori, geni della musica, artisti che non avevano peso e valore, per moda e per debolezza, e perché proni a un'industria culturale capace di manipolare i media. Il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi. È quello che vado a ripetere qui da mesi. Il crollo culturale di un paese che va di pari passo con il crollo morale. Riguardo ai flauti dolci, magari si insegnasse davvero a suonarli, sarebbe già qualcosa.

25 lug 2009

frasi troppe volte ripetute parole mai dette


"sono stanca di dire agli altri cose di te che con me non fai più da tanto tempo"
"voglio parlare"
"voglio capire"
"grazie per essere andato a dormire"
"potrei essere più gentile...è vero. potrei essere più calma...è giusto. potrei essere amata di più e meglio...è sacrosanto. ma vedi...non sarei più io!"
"voglio essere amata per chi sono io"
"perchè non ti interessa sapere?"
"cosa pensi di ottenere alzando il mento?"
"perchè sarei inaffidabile? perchè condivido il buonumore e mi abbasso sotto la linea dell'orizzonte quando sto male? qual'è il problema??? che di me hai visto solo i sorrisi? ma vaffanculo!"
"ritengo altamente improbabile anche la sola ipotesi di scoparti figurati di amarti"
"non ne sono completamente certa ma penso che la tua ignoranza sia invidiabile"
"posso dirti sinceramente quanto fa schifo la mia anima?"
"tu credi che potresti sopravvivere se io ti dicessi solo la verità? la mia ...ma anche una di un altra persona non scritta sui libri, una qualsiasi, una verità semplice di qualcuno che non rientra nei canoni del mito, dell'artista incredibile, del genio o del pensatore. dici che potresti?"
"non ho voglia di parlare"
"non credo che parlare serva a niente"
"sono stanca di parlare"
"sono stanca"
"ho paura"
"se sei in grado di farmi sentire amata sei un genio, tutto il resto è storia...inutile"
"come preferisci tu l'importante è che non mi rovini l'esistenza e considerato che la mia è sempre legata alla tua se magari eviti senza che te lo dico è meglio"
"ma quando cazzo mi baci?"
"scusa se divento aggressiva è che mi comincio a chiedere quanto forte è il ricordo che ho di te"
"sono aggressiva e allora? quando c'era da scartavetrare le pareti parevi contento"
"ti sono fedele e ti amo come ti capiterà solo con me, ti tradisco e ti odio come tutti saprebbero fare"
"poca personalità io? poca personalità io!?!?!!? hai ragione, ciao"
"ce l'hai con me? no ce l'ho con me stessa altrimenti non ti parlerei!"
"SCUSA"
"GRAZIE"
"MA TI PARE"
"VA BENE!"
"COME VUOI TU!"
"ADDIO"
"TI AMO"
"CIAO"


Io sono un condominio.

21 lug 2009

questa cosa sopra di me non è la morte....


Non è mia.
La casa che ho intorno.
La solitudine che ho dappertutto.
Non è mia
è piuttosto l'ombra lunga della solitudine di qualcuno buono a fare i conti solo per sè

Solo io e il mio amore pensavo
Solo io e il mio amore penso
Ma non è questo il momento


Tutto sommato non è cambiato poi troppo.

Pensavo peggio.


Da questa casa piena di soltudine
che non è la mia
per sta sera ( e con questa sera)
è tutto.


Passo e Chiudo.

19 lug 2009

12 lug 2009

un'amica

Monito, Sfida o verità?


...con un pò poca personalità.

anche se cerchi disperatamente di convincerti e convincerci che ne hai da vendere.




in ordine di apparizione...