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1 feb 2010

Voglia di Estate



Sono una donna innamorata 

ok

ma sono soltanto una donna

ridatemi l'estate
ridatemi la mia estate
per carità

ridatemi l'acqua del mio mare 
in cui fare l'amore
in cui cambiare pelle
in cui coprirsi la vergogna
d'essere solo e per sempre
soltanto
un donna.

12 lug 2009

Netiquette!!

Il rapido, travolgente successo di Facebook, con i suoi 175 milioni di utenti nel mondo mostra numeri da capogiro (peraltro, i suoi fratelli minori non sono da meno. Myspace conta 81 milioni di utenti, Netlag 42, LindedIn 36, Badoo 13, Twitter 6). Sono cifre da far impallidire il prime time di una tivù commerciale. Sono “social network”. Sono l’ultima faccia della modernità. Chi non ricorda le vecchie, care chat? Qui siamo su un altro pianeta.L'idea di cercarsi in rete nasce con la rete stessa. Poco più di dieci anni fa, all'alba dell'era di internet, un avvocato americano, Andrew Weinreich, lanciò un sito basato sulla teoria dei “sei gradi di separazione” – da una grande commedia di John Guare e il successivo omonimo film – che ritiene possibile raggiungere una qualsiasi persona con al massimo cinque intermediari: SixDegrees.com. Pochi anni dopo apparvero Friendster, una catena di Sant’Antonio di “amici degli amici”, Linkedin, il primo focalizzato su contatti professionali, e Myspace.Nel 2004 ha visto la luce Facebook per una trovata di un ragazzo diannovenne, Mark Zuckerberg, che voleva – così narra la leggenda – fare nuove amicizie ad Harvard, creando un annuario digitale degli alunni. Rupert Murdoch ha acquistato Myspace per 580 milioni di dollari, mentre Facebook ha un valore stimato di 15 miliardi di dollari. Magari non sono davvero così tanti, ma TANTI sono comunque. Pare che circa dieci milioni di italiani, soprattutto uomini tra i 18 e i 44 anni, trascorrano sui social network circa 30 minuti al giorno. In questa gigantesca piazza virtuale ci si incontra (si dichiara di incontrarsi) soprattutto per i gusti musicali, le letture, le preferenze cinematografiche. Ma evidentemente non manca l'amore, benché tutti sappiano che su internet si appare sempre migliori di come si è veramente, e che l’incontro di persona approdi per lo più a una delusione. Naturalmente questa incredibile trasformazione della comunicazione, una trasformazione che ha fatto parlare di “vera e propria mutazione antropologica” (Focus di maggio), richiede regole di comportamento nuove. Non stiamo parlando di come evitare le truffe o i programmi sofisticati con i quali le aziende vi raggiungono con offerte di prodotti mirate. Parliamo delle vecchie regole di buona educazione.

1) Un gruppo di amici virtuali non dovrebbe andare oltre il numero di persone che si conoscono nella vita reale: il proprio potenziale di amicizia si può misurare da questo.

2) Vietato inventare identità (peraltro il passo a forme di psicosi è più breve di quanto si immagina: le sale d’attesa degli psicanalisti sono piene di frequentatori abituali di chat).

3) Nei forum non sono infrequenti i troll, presenze che si fingono interessati ai temi della discussione solo per creare attriti e alimentare litigi: non si fa.

4) Non si dovrebbe chiedere di fare amicizia a perfetti sconosciuti (vietato abbordare “virtualmente” giovani frequentatrici con la scusa di formare un gruppo con lo stesso cognome o fesserie simili).

5) Essere insistenti è sempre sconveniente. Trascorso un po’ di tempo dall’invio di una richiesta di amicizia, si può fare un solo altro tentativo con diffusa spiegazione, poi basta.

6) E' perfettamente legittimo (anzi, consigliato) ignorare la richiesta di amicizia se non proviene da fonte certa e non è corredata da una spiegazione.

7) E' altrettanto legittimo ignorarla anche se proviene da buoni conoscenti; va però preso in considerazione che una mancata risposta, in questo caso, è scortese. A costo di essere crudi, meglio rifiutare motivando (esempio: più di 50 "amici" mi sono imposto/a di non avere, scusami!).

8) Se c’è qualcuno che conosciamo in rete, inutile sollecitarlo con richieste di chat perché siamo nel bel mezzo della pausa caffè: magari lui/lei non lo è.

9) E’ naturalmente consentito formare gruppi strampalati (ce ne sono ben oltre le appartenenze politiche o di tifo calcistico, basta farsi un giro in rete), ed invitare i propri amici ad aderire, ma senza eccedere.

10) E' possibile, talvolta utile, diffondere le proprie iniziative professionali: non va dimenticato che chi si trova in rete lo fa per una sua libera scelta; ma non si può essere invadenti, e meno che mai permettersi rimproveri per una eventuale mancata riposta.

11) Il turpiloquio (ammesso in circostanze "domestiche" o di stretta amicizia, anzi, in alcuni casi liberatorio!), andrebbe limitato ai gruppi che lo condividono.

12) Attenzione che la rete resti un mezzo di comunicazione e non finisca diventare dominante. In Giappone questa forma di mania è già una malattia sociale.



NOTIZIA ESTIVA

Picasso, Donna allo specchio


Il look costa 16 minuti al giorno




E oggi che cosa mi metto? Una domanda non da poco e un assillo notevole, visto che quello che indossiamo al mattino, dalle scarpe agli orecchini, ci deve accompagnare per tutta la giornata in mille situazioni diverse, magari in giornate con clima bizzarro, prima caldo, poi freddo, tra una riunione in ufficio, una coda in auto e un aperitivo con gli amici. Tante esigenze diverse, da valutare e soppesare con cura, alla ricerca degli abiti e degli accessori più adatti. Difficile decidere in due minuti. C'è chi si è preso la briga, cronometro alla mano, di analizzare i nostri momenti davanti al guardaroba: la conclusione è che, in media, si impiegano sedici minuti al giorno nella scelta di che cosa indossare. Lo sanno bene anche gli uomini, costretti ad attese infinite, mentre lei decide che cosa indossare per andare finalmente a cena o al cinema.
Lo afferma un sondaggio realizzato dal brand d’abbigliamento Matalan su un campione di 2.491 donne di età compresa tra i sedici e i sessanta anni. Una portavoce di Matalan dichiara, commentando i risultati del sondaggio: "E’ una questione importante per le donne: uscire di casa con un vestito in cui ci si sente a proprio agio è fondamentale e influisce su come ci percepiamo durante tutta la giornata e sull’immagine che abbiamo di noi stesse".

Sommando, giorno dopo giorno i minuti spesi in questo compito, risulta che nell'arco di una vita, una donna passa oltre nove mesi a interrogarsi davanti alle ante dell'armadio o allo specchio. Senza parlare dei ripensamenti in ascensore, o della scoperta quando si è arrivati in fondo alle scale, che fuori piove e che i sandali che abbiamo ai piedi, sono decisamente inadatti. Fatto che ci costringe a tornare in casa e ricominciare da capo. I sedici minuti quotidiani sono ovviamente frutto di una media: sembra che la scelta sia leggermente più facile nei giorni festivi, con un risparmio di circa due minuti, ma se c'è un'uscita in programma per il pomeriggio o la sera il rito si allunga a venti minuti. Durante le vacanze, invece, la scelta è fulminea: bastano appena 10 minuti, anche se la preparazione della valigia è costata cinquantadue minuti complessivi e ha di fatto circoscritto molto i margini di scelta successiva. Natale, invece, è un momento davvero critico: servono ben trentasei minuti e alla fine la scelta cade sempre su un abito rosso.


Definizione di "notizia estiva":

sottocategoria di notizia appartenente alla famiglia dell'informazione "da sala d'attesa del parrucchiere" reperibile principalmente nei periodi estivi o di festività (vedi Natale)



Requisiti richiesti:

categoricamente non seria
necessariamente di costume o pettegola
riassumibile in otto parole, max dieci
accessibile per il 100% della popolazione "da spiaggia" (o da " Film di Vanzina", nel caso natalizio)


nessuna specifica richiesta in fatto di "novità" o di "originalità" dei contenuti (contenuti? chi ha detto questa orribile parola?!)


RISULTATO:
L' atroce sequela di luoghi comuni ripetuti con cadenza regolare ogni anno e qui sotto riportati:
i regali più gettonati (d'inverno)
le diete migliori e fitness (in primavera)
topless e vacanze (d'estate)
la vita nei reality della stagione programmati nei palinsesti tv (d'autunno)




differenza uomo/donna (tutto l'anno)


es. la donna non sa guidare, l'uomo non sa niente di preliminari, la donna non cucina più, gli uomini trombano peggio e meno, le donne tradiscono di più (su queste ultime due effettivamente ci sarebbe quasi da ragionare...)


Questa domenica come ogni domenica cerco una notizia "estiva" con cui omaggiare un popolo di ascoltatori che riterrei meno lobotomizzati di quanto non vogliano farmi credere quelli che mi chiedono di scegliere con cura pescando rigorosamente nell'immondizia il prossimo argomento di puntata.


Io al gioco ci sto...lo conosco e ci sto!


Ma fuori dai denti....
Cazzo sarebbe la storia delle donne davanti allo specchio? !!!!


ANCORA?!?!!!!!

NON CAMBIERA' MAI NIENTE,


MAI!!!!


Siamo nel 2009, dai....





28 mag 2009

Le Crazy Paradis: non solo burlesque


di Attilio Reinhardt (25/05/2009 - 10:31)


Con un colpo di scena finale, il già corposo calendario burlesque di maggio si allunga ulteriormente con Le Crazy Paradis.

Il progetto di Raffaele De Ritis è particolarmente interessante; innanzitutto, per il fatto che il burlesque è solo un elemento dello spettacolo: l'obiettivo è, infatti, mettere in scena un folle cocktail con gli ingredienti dell'intrattenimento teatrale americano ed europeo del Novecento: vaudeville, music-hallcirco e, appunto,burlesque.

De Ritis, incredibile factotum del mondo dello spettacolo, forte di una esperienza ventennale nei templi del varietà internazionale, tra Crazy Horse e Cirque du Soleil, guarda al passato con affetto e competenza, e porta in scena qualcosa che sembra assolutamente nuovo, pur non inventando nulla (ed è questa la sua forza).

I punti di forza dello show sono tanti, tra cui spiccano i 10 formidabili artisti(Babette Blackjack, Elektra Van Der Smirnoff, Loulou La Tigresse, Tasty Champagne, Shirley Magnifique, Kitten Shanghai, Lenny Martini, Marcel Tordeaux, Signor Dimitri, Darush), ma anche la struttura del locale che ospita Le Crazy Paradis - il Wake Up di Pescara - che permette agli spettatori di stare seduti al tavolo, sorseggiando champagne, a pochissimi metri dal palco, con l'intimità quasi dimenticata del café-chantant.

Per ora le date previste sono solo due, quindi consigliamo a chi è nei paraggi di non perdere l'occasione. Com'è nostro uso, vi terremo informati sulle novità.

10 mag 2009

come andò a finire per le tettone!


Gran bretagna
La vittoria delle maggiorate:
niente sovrapprezzo sui reggiseni
Marcia indietro di un'importante catena di abbigliamento inglese dopo la battaglia di Beckie Williams

MILANO - Maggiorate «discriminate» all'attacco: con una mossa del tutto inconsueta, la britannica Beckie Williams si è battuta nei giorni scorsi contro il sovrapprezzo dei reggiseni per donne particolarmente formose. E un'importante catena d'abbigliamento ha dovuto fare marcia indietro.

IL PREZZO - La tematica era evidentemente troppo spinosa per Marks Spencer (M&S), nota catena di grandi magazzini inglesi: la prospettiva di dover assistere nel prossimo consiglio d'amministrazione ad una donna che dibatteva sulla grandezza delle coppe dei reggiseni avrebbe potuto rallegrare qualche azionista. Non però il presidente dell'azienda, Sir Stuart Rose. Dopo una campagna della giovane britannica contro il sovraprezzo sui reggiseni a partire dalla coppa DD, - 2 sterline di più (2.20 euro) rispetto a quelli di taglia inferiore - la catena ha ammesso l'errore e si è scusata pubblicamente: da questo fine settimana i reggiseni per le donne ben dotate non subiranno più alcuna variazione di prezzo rispetto alle taglie più piccole.

LA POLEMICA - Il dibattito nel paese non si è tuttavia placato. Paladina dei diritti delle maggiorate è la 26enne Beckie Williams di Brighton, in Inghilterra. La ragazza, «scandalizzata» e «ferita nell'orgoglio» per l'aumento del prezzo dei reggiseni, ha lanciato su Facebook il gruppo «Bust 4 Justice», che tradotto in italiano sarebbe «seno per la giustizia», ed ha raccolto fino ad ora più di 14.500 adesioni. Anche i tabloid britannici hanno sposato la sua campagna, raccontando dei molti problemi da cui sono colpite le maggiorate. Beckie Williams, infatti, non si era limitata a protestare davanti al direttore della filiale: ha comprato una piccola quota di azioni di M&S. E 3,40 sterline sono bastate per permetterle di sedersi al prossimo consiglio di amministrazione previsto a luglio. Per tutte loro era «inaccettabile» e oltremodo «discriminatorio» che le donne con una taglia di reggiseno sopra la norma, dovessero pagare di più. E non è sembrata neppure convincente la giustificazione dei responsabili della catena, secondo i quali le taglie di reggiseni maggiori richiedono più lavoro specializzato. «Ad una semplice cliente non danno ascolto, ma ad un'azionista probabilmente sì», ha spiegato Williams. «Per pantaloni più grandi non si deve neanche pagare di più», i commenti più frequenti delle attiviste nei vari forum. «Perché veniamo condannate per una cosa che ci ha dato madre natura?», si chiede un'altra in un post su Facebook. Ciò che fin da subito è apparso come un punto a sfavore della catena Marks Spencer, potrebbe, tuttavia, rivelarsi come un vero successo pubblicitario. Come atto di scusa, una sorta di risarcimento, la catena ha infatti lanciato un'offerta speciale su tutte le coppe superiori alla DD presenti sugli scaffali.

5 apr 2009

Sua Maestà La Divina Ipofisi


(ANSA) - MILANO, 3 APR - Dietro alla meteoropatia, ovvero l'ipersensibilita' verso le condizioni del tempo, c'e' una spiegazione scientifica. E' quanto riporta 'Airone'. Secondo gli esperti l'ipofisi, una ghiandola che si trova alla base del cranio, con il brutto tempo viene stimolata a produrre Acth, un ormone che aumenta l'ansia. Contemporaneamente si riduce la formazione di endorfine, e cio' determina un abbassamento della soglia del dolore.



e pensare che la mia primadonna queste cose di sè non le sapeva...speriamo stia ancora dormendo!

7 set 2008

mission impossible

comprendere queste giornate
ho ancora una possibilità, dicono.
io dico che ne ho molte di più
chi vivrà vedrà....

falsi allarmi

4 set 2008

il volo


ebbene...giusto ieri mi hanno comunicato che da lunedì non sarò più on air.

ebbene...sono pronta.

ebbene...quante novità.

ebbene... che vita!



27 ago 2008

Lost


Su 'Google maps' alcuni internauti che sono soliti pagare per fare sesso, hanno dato vita a una sorta di stradario a luci rosse. Cercando la parola 'prostitute', infatti, sulle cartine di alcune citta' italiane, Milano su tutte, appaiono dei pallini, i classici 'segnaposto' di Google maps, che segnalano la presenza di lucciole che lavorano per la strada. Non solo: a diverse puntine virtuali corrisponde una descrizione, fatta dall'utente, delle donne in vendita.

p.s. io ho fatto una prova con "pescara" come città e "prostitute" come chiave di ricerca ...
mi ha segnalato la sede di Forza Nuova...e non aggiungo altro!

26 ago 2008

andati...

anche se....

se si hanno problemi di vista....no dico...per esempio....

in ordine di apparizione...