31 gen 2008

minoranza, lo so, sono in minoranza



allora, si parte!


ultimamente, complice una giusta quantità di solitudine che mi sono riuscita a guadagnare, ho avuto modo e tempo di Visionare un pò di film.


Da parecchio evito le sale cinematografiche di plastica e, visti anche i miei orari naturali e professionali, ho pensato di recuperare un pò di titoli recenti...e ,devo ammetterlo, il risultato è stato destabilizzante.


comunque....andiamo per ordine.....





il primo film di cui ho il piacere di parlare è





SATURNO CONTRO


tre considerazioni e
una domanda





1. saturno contro godzilla, contro predator, contro nosferatu o contro un palo sarebbe stato molto molto molto più emozionante di certo come film e come titolo!



2. ringrazio la fata ignorante per aver scritto quel copione. per la prima volta mi sono accorta che
gli attori servono ancora. e tanto. sostenere certi dialoghi assolutamente gratuiti sarebbe impossibile senza un cast di attori che sa il fatto suo.



3.incredibile!!! negli anni in cui tutti, o quasi tutti, gli attori italiani per diventare credibili urlano, strillano, danno fuori di testa, sono nevrotici e aggressivi: margherità buy è pacata, rasserenante, bella, distesa. qualunque cosa le sia successa mi auguro duri un bel pò...finalmente me la godo senza fumarmi una stecca di sigarette.

4. chi ha deciso per una colonna sonora, a tratti morbosamente dolciastra, da sparare a caso sulle scene come fosse zucchero a velo su un pandoro?





L'effetto collaterale della visione è stato un sogno/devasto in cui mia madre andava a fare una vacanza ai caraibi con uno 40 anni più giovane di lei e mio padre e i miei fratelli si comportavano naturalmente, come stesse uscendo a comprare il pane.


intendiamoci ...gliela auguro a mamma una vacanza, se le va anche un bonazzo aitante, e di diventare la regina dei caraibi se serve ma... da qui a far sembrare anche un evento del genere normale è davvero troppo per la mia sensibile attività onirica.





in realtà sospetto che il sogno sia il risultato anche di un 'altra Visione avvenuta subito dopo la "ferzanata" di cui parlerò più avanti ....


eppure io mi ricordo
i de sica
i pasolini
mi ricordo un 'Italia
meno grigia
meno normale
meno piegata
meno smunta
c'erano anche allora
le storie d'amore
e le cose semplici
l'italia che mi ricordo io
non ha mai fatto film in cui
si sparano 3000 cartucce
o 300 "fuck"
ma era una semplicità piena di colori
piena di intensità
commovente
sincera
meno borghese
meno ibrida
meno sospesa tra fashion e
beautiful...
questa Italia è quella che vedo in tv
e purtroppo talvolta per strada
ma
il cinema non dovrebbe sublimare?
mah...
beata mamma che sta ai caraibi!

io avevo delle cose

Sono stata paralizzata molto tempo, avevo perso il gusto del muoversi. 

il senso del 

verso

... poetico nello spettacolo di Filomena...

... direzione nella mia vita...

verso cosa andare? verso chi?

e poi nei primi giorni di questo anno, o forse negli ultimi di quello appena salutato,

ho ritrovato dei visi familiari e delle parole nuove

e tutti i possibili versi  ...

non sono la prima che fa un trailer per uno spettacolo teatrale, non suo per altro.

ma come mia buona tradizione e tradizione di Visioni, che siano immagini suoni o parole 

la citazione è d'obbligo....

un possibile verso ritrovato


L'arte di perdere s'impara presto; 

tante le cose col segreto intento 

di andare perse che non è un disastro. 

Perdi una cosa al giorno. Con malestro 

accetta chiavi perse, un'ora al vento. 

L'arte di perdere s'impara presto. 

Perdi di più, più in fretta; al peggio apprestati: 

luoghi e nomi e dov'è che avevi in mente 

di recarti. Non sarà mai un disastro. 

L'orologio di mamma ho perso; e questa! 

che è l'ultima di tre case nel niente. 

L'arte di perdere s'impara presto. 

Ho perso due città, belle. E, più vasti, 

altri regni, due $umi, un continente. 

Mi mancano, ma non è poi un disastro. 

Anche perdere te (la voce, il gesto 

amato) non mi smentirà. È evidente: 

l'arte di perdere $n troppo presto 

s'impara, e sembra (scrivilo!) un disastro


elizabeth bishop 

Legno





30 gen 2008

Acqua








la storia racconta che....


...i silenzi, le rinunce, i tentativi falliti hanno una scadenza nel tempo.
si lasciano dimenticare se sei vivo.
si lasciano superare se sai credere.
c'è un pensiero iniziato tre anni fa in questo spazio,
dedicato a chi ha ancora storie da raccontare
a chi ritiene che il proprio punto di vista sia importante
a chi non dimentica i sogni
a chi se ne fotte dei no e ascolta solo i sì della propria sottile esistenza
a chi la storia la riscrive
a chi i film li re/Visiona per raccontarli di nuovo
a chi ha voglia di cercare qualcosa di nuovo dentro vecchie favole
e a chi sa riconoscere vecchie armonie nella nuova musica
sempre più lontana dalle stanze della realtà
a tempo di disco disco
il mondo di Radio Visioni
buon viaggio....

in ordine di apparizione...