31 gen 2008

io avevo delle cose

Sono stata paralizzata molto tempo, avevo perso il gusto del muoversi. 

il senso del 

verso

... poetico nello spettacolo di Filomena...

... direzione nella mia vita...

verso cosa andare? verso chi?

e poi nei primi giorni di questo anno, o forse negli ultimi di quello appena salutato,

ho ritrovato dei visi familiari e delle parole nuove

e tutti i possibili versi  ...

non sono la prima che fa un trailer per uno spettacolo teatrale, non suo per altro.

ma come mia buona tradizione e tradizione di Visioni, che siano immagini suoni o parole 

la citazione è d'obbligo....

un possibile verso ritrovato


L'arte di perdere s'impara presto; 

tante le cose col segreto intento 

di andare perse che non è un disastro. 

Perdi una cosa al giorno. Con malestro 

accetta chiavi perse, un'ora al vento. 

L'arte di perdere s'impara presto. 

Perdi di più, più in fretta; al peggio apprestati: 

luoghi e nomi e dov'è che avevi in mente 

di recarti. Non sarà mai un disastro. 

L'orologio di mamma ho perso; e questa! 

che è l'ultima di tre case nel niente. 

L'arte di perdere s'impara presto. 

Ho perso due città, belle. E, più vasti, 

altri regni, due $umi, un continente. 

Mi mancano, ma non è poi un disastro. 

Anche perdere te (la voce, il gesto 

amato) non mi smentirà. È evidente: 

l'arte di perdere $n troppo presto 

s'impara, e sembra (scrivilo!) un disastro


elizabeth bishop 

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