Sono stata paralizzata molto tempo, avevo perso il gusto del muoversi.
il senso del
verso
... poetico nello spettacolo di Filomena...
... direzione nella mia vita...
verso cosa andare? verso chi?
e poi nei primi giorni di questo anno, o forse negli ultimi di quello appena salutato,
ho ritrovato dei visi familiari e delle parole nuove
e tutti i possibili versi ...
non sono la prima che fa un trailer per uno spettacolo teatrale, non suo per altro.
ma come mia buona tradizione e tradizione di Visioni, che siano immagini suoni o parole
la citazione è d'obbligo....
un possibile verso ritrovato
L'arte di perdere s'impara presto;
tante le cose col segreto intento
di andare perse che non è un disastro.
Perdi una cosa al giorno. Con malestro
accetta chiavi perse, un'ora al vento.
L'arte di perdere s'impara presto.
Perdi di più, più in fretta; al peggio apprestati:
luoghi e nomi e dov'è che avevi in mente
di recarti. Non sarà mai un disastro.
L'orologio di mamma ho perso; e questa!
che è l'ultima di tre case nel niente.
L'arte di perdere s'impara presto.
Ho perso due città, belle. E, più vasti,
altri regni, due $umi, un continente.
Mi mancano, ma non è poi un disastro.
Anche perdere te (la voce, il gesto
amato) non mi smentirà. È evidente:
l'arte di perdere $n troppo presto
s'impara, e sembra (scrivilo!) un disastro
elizabeth bishop
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