28 ott 2008

everything in its right place


taglia i fili con la logica
recisi i sensi della mia conoscenza


guardate bene....
presentazione di spettacolo:


come sto nuda?
sono bella?
ti piaccio?
chi mi ama?
ci siete?
mi volete bene?
mi starete sempre vicino?
e quanta gente mi ha pensato oggi?
e perchè non mi hai richiamata?
perchè non mi mandi un sms nemmeno per il compleanno?
volete toccarmi?
qualcuno mi abbraccia?
mi stai mentendo?
mi state inventando?
dove sono stata?
perchè non mi sorride?
che cosa vorrà davvero da me?
mi tradisce?
forse non sono abbastanza...
quando arriva?
cosa pensa davvero di me?
gli sono simpatica?
e se fossi meno sorridente mi vorrebbe bene lo stesso?
è sincero?
forse disturbo?
adesso se sto zitta mi ascolta?
chi ti credi di essere?
ma lo sai chi sono io?
pensa a qualcun'altra?
oggi dov'eri?
domani dove andrai?
perchè non mi guardi negli occhi?
hai paura di me?
forse è solo colpa mia?
è colpa mia?
di chi è la colpa?




guardatemi bene,


non vi faccio paura?
allora mi amate davvero.

mi amate davvero?

come sto nuda?

cavallo di troia

oltre...


Invadendo città invisibili
fra le steppe della psiche
incontrando nuovi Jekyll e Hyde
in qualche isola del pacifico
(o dell'adriatico?)

24 ott 2008

Solo per me...

il 16 ottobre ho scritto ed inviato un messaggio nella bottiglia,


l'ho portato al mare assieme ad un bacio da parte di un fratello


ce l'avevo tra i capelli la sensazione di qualcosa di nuovo e non sbagliavo.

Potessimo intuire anche il verso delle novità

ora

saprei

dove

andare

dove

restare
e

forse

e dico

forse

potrei smettere di pensare a quelle tre parole....


SOLO PER ME...

22 ott 2008

il teatro è tornato...

Spesso sono rimasto colpito dalla mancanza di serietà nel tuo lavoro. Non é dovuta ad assenza di concentrazione o di buona volontà. E l’espressione di due atteggiamenti.

Come prima cosa si ha l'impressione che le tue emozioni non siano dettate da un convincimento interiore, da una necessità irrefrenabile che lascia il suo marchio nell'esercizio, nell'improvvisazione, nelle scene che esegui. Puoi essere concentrato nel tuo lavoro, non risparmiarti, i tuoi gesti possono essere tecnicamente precisi, ma le tue azioni rimangono vuote. Non credo in quello che fai. Il tuo corpo dice solo una cosa: obbedisco a un ordine ricevuto dall'esterno. I tuoi nervi, la tua colonna vertebrale, il tuo cervello non sono impegnati, e con una attività epidermica vuoi farmi credere che ogni azione è vitale per te. Tu stesso non avverti l'importanza di quello di cui vuoi rendere partecipe lo spettatore.

Come puoi sperare allora che lo spettatore sia preso dalle tue azioni?

Come puoi affermare e far capire che il teatro è il luogo dove le pastoie sociali devono sparire per fare spazio a una comunicazione franca e assoluta?

Tu rappresenti la collettività in questo luogo, con le umiliazioni che hai subito, con il tuo cinismo che è autodifesa e il tuo ottimismo che è irresponsabilità, con il tuo senso di colpa e il tuo bisogno di amore, con la tua nostalgia per un paradiso perduto, nascosto nel passato, nell'infanzia, nel calore di un essere che ti faceva dimenticare l'angoscia.

Ogni persona presente in questa sala sarà scossa se tu effettuerai, durante la rappresentazione, un ritorno a queste origini, a questo terreno comune dell`esperienza individuale, a questa patria che si cela. Questo è il legame che ti unisce agli altri, il tesoro sepolto nel più profondo di noi stessi, mai messo allo scoperto, perché è il nostro conforto, perché fa male a toccarlo. `

Il secondo atteggiamento che riscontro in te é l’imbarazzo di considerare la serietà del tuo lavoro. Provi il bisogno di ridere, di sogghignare, di commentare con umorismo ciò che tu e i tuoi compagni fate. E' come se volessi sfuggire la responsabilità che senti inerente alla tua professione e che consiste nello stabilire una relazione con gli altri uomini e nell'assumerti la responsabilità di ciò che riveli. Hai paura della serietà, della consapevolezza dl essere al limite del consentito, Hai paura che tutto quello che fai sia sinonimo di fanatismo, di noia, di isolamento professionale. Ma in un monde in cui gli uomini che ci circondano non credono più in niente, o fanno finta dl credere per essere tranquilli, colui che scava in se stesso per fare il punto sulla sua condizione, sulla sua assenza di certezze, sul suo bisogno di vita spirituale, e preso per un fanatico e per un ingenuo. In un mondo in cui la norma è l’inganno, colui che cerca la “sua” verità é scambiato per ipocrita.

Devi accettare che tutto ciò che crei, a cui dai libertà e forma nel tuo lavoro, appartiene alla vita e merita rispetto e protezione. Le tue azioni, dinanzi alla collettività degli spettatori, devono possedere la stessa forza della fiamma nascosta nella tenaglia incandescente o nella voce del roveto ardente. Solamente allora le tue azioni potranno continuare a vivere nei sensi e nella memoria delle spettatore, potranno fermentare a conseguenze imprevedibili.

Dullin, mentre era sul suo letto di morte, contorceva il viso assumendo le sembianze e i tratti dei grandi ruoli che aveva incarnato: Smerdjakov, Volpone, Riccardo III. Non era solo l’uomo Dullin che moriva, ma anche l’attore con tutte le tappe della sua vita.

Se ti domando perche hai scelto di diventare attore, tu mi risponderai: per esprimermi, per realizzarmi. Ma che significa realizzarsi ? Chi si realizza? Il capo ufficio Hansen, che visse un'esistenza rispettabile, senza problemi, mai tormentato da domande che rimangono senza risposta? O il romantico Gaughin che dopo aver rotto con le norme sociali portò a termine la sua esistenza nella privazioni e nella miseria di un villaggio polinesiano, Noa-Noa dove credeva di aver ritrovato la libertà perduta? In un'epoca in cui la fede in Dio è diagnosticata come nevrosi, ci manca il metro per misurare se la nostra vita si è realizzata o no.

Quali che siano state le segrete motivazioni personali che ti hanno portato al teatro, ora che eserciti questa professione devi trovarne un senso che, andando aldilà della tua persona, ti confronti socialmente agli altri.

Solo nelle catacombe si può preparare una vita nuova. Ecco il posto di quelli che nella nostra epoca cercano un impegno spirituale cimentandosi con le eterne domande senza risposta. Questo presuppone coraggio: la maggior parte della gente non ha bisogno di noi. Il tuo lavoro è una forma di meditazione sociale su te stesso, sulla tua condizione umana, sulle vicende del nostro tempo che ti toccano più profondamente. Ogni rappresentazione in questo teatro precario che disturba il pragmatismo quotidiano può essere l'ultima. E tu devi considerarla come tale, come la possibilità di raggiungere te stesso, consegnando agli altri il resoconto delle tue azioni, il tuo testamento.

Se essere attore significa tutto questo per te, allora nascerà un altro teatro; un’altra tradizione, un’altra tecnica. Un rapporto nuovo si stabilirà fra te e lo spettatore che la sera viene a vederti perché ha bisogno di te




p.s. veramente incredibile...
quando lei mi ha detto da due anni qualcuno, forse un uomo,ti sta bloccando io ho pensato a tutti ma non a lui
oggi
con un pò di silenzio
è facile ricostruire la tempistica di certa distanza dal teatro
e la fattualità di certo improvviso riavvicinamento col teatro
in misura inversamente proporzionale
alla distanza che ho da lui....
forse portava sfiga, per la prima volta mi viene un dubbio!




21 ott 2008

Un canto

L’uomo che amava tutte le donne

In realtà ne voleva soltanto una …

Le cose che più capiva, rispettava, ammirava

Erano femminili…

L’uomo che amava tutte le donne

Aveva un sacco di storie che erano apprezzate

Dagli altri uomini…

Anche gli altri uomini volevano soltanto una donna

Ma non le amavano tutte…

L’uomo che amava tutte le donne voleva bene,

senza ordine né distanza alla vita

alla città, alla luna, alla madre, alla figlia, l’amante, l’amica,

la musica, la patria, l’Argentina intera!

E voleva bene anche a tutti gli uomini della sua terra…

Per questo le donne, alcune fra loro, canticchiavano sempre

Alcune delle sue vecchie canzoni….

Schianti

20 ott 2008

Niente avviene per caso...


e ti ricordano che sei stata piccola,
tanto felice,
sempre sorridente,
per niente malata e sempre
piena di fiducia.
NON MI RICONOSCEVO...

17 ott 2008

A giocare col fuoco prima o poi ci si brucia

Del resto, spero ancora di non dimenticare perché l’ho fatto,

io avevo un motivo.

Tu?


Libera nos a malo.

13 ott 2008

La regina puntaspilli


28 OTTOBRE

Adesso ho paura davvero.

All'amato



se entro ora di pranzo sarai qui
verrò via con te
(amore corri, mancano poche ore...)








La bambina Vudù


La sua pelle è un panno bianco

ricucito da ghirigori di fili neri,
molti spilli colorati
nel suo cuore sono puntati.

Ha un bel paio di occhioni
che usa per intontolire
i ragazzoni.

E in sua malia
ha molti intronati,
uno persino in Algeria.

Eppure anche lei è preda
di un maleficio da superstrega,
un sortilegio che non può
spezzare: se qualcuno le
si avvicina gli spilli si
fanno spina e nel cuore
vanno ad affondare.


Tim Burton

12 ott 2008

Alterazioni in chiave


     1

Ogni decisione
è separazione:
fa male.


    2

Tra il cielo e la terra
scegli l'orizzonte.

Tra il bosco e la campagna
scegli una radura.

Tra la casa e la strada
scegli la casa e la strada
e un giardino.
E un giardino.


    3

Tra il sole e la luna
scegli la luna,

l'unico essere
che ogni mese -
sottile come una falce -
torna nel luogo
della propria infanzia.


    4

Tra la casa e la strada scegli la casa:
tanto viaggerai fino alla fine dei tuoi giorni
sulle ali dell'ardente fantasia.

Tra la strada e la tua casa scegli la strada:
tanto rimarrai eternamente a casa
con la tua struggente nostalgia.


    5

Tra due automobili
scegli una scampagnata a piedi.

Tra due automobili
scegli un cavallo.

Tra due automobili
scegli il treno
che ti porterà nel tuo paese natìo.

Tra due automobili
scegli una barca
e rema verso il rosso di sera
che tremola sull'acqua.


    6

Se sei un pensatore
tra la lettera e lo spirito scegli lo spirito:
se lo spirito è genuino, lo sarà anche la lettera.

Se sei un poeta
tra la lettera e lo spirito scegli la lettera:
se la lettera è autentica, lo sarà anche lo spirito.

Se sei un prete
tra la lettera e lo spirito scegli il cuore.


    7

Tra due amici scegli quello
che parla meno.

Tra due avversari scegli il più forte:
gli avversari deboli sono più pericolosi
poiché nella lotta ce la mettono tutta.


    8

per Sarajevo, 1992-95

Tra la gente a cui presti aiuto
non fare distinzione.

Se devi proprio scegliere
scegli coloro che dopo 
averli aiutati non ti detesteranno.

Se si trovano in estremo bisogno
sappi che sei proprio tu il prescelto.
Prescelto apposta
per non scegliere:
aiuta anche quelli che ti odiano.

Porgere aiuto
vuol dire avere una terribile forza.
Accettare l'aiuto significa impotenza.
Dipendenza. E avversione.

Tu che accetti l'aiuto
non devi ignorare queste cose,
devi anzi tollerare
anche se ti fanno soffrire.

Tu che dai l'aiuto
devi sapere questo
e devi permetterlo,
anche se ti fa soffrire...

Di continuo tornerai da chi
ha bisogno di te,
come nella tua più profonda ferita aperta
dove nudo pulsa il suo cuore e il tuo...

Di lui sei responsabile in eterno.
Amen.


    9

La spada è la realtà del mondo.
Ma più potente è il tempo vivo.


    10

La spada uccide il cuore.
Solo la parola tocca il cuore.


    11

Tra due parole
scegli la più silenziosa.

Tra la parola e il silenzio
scegli l'ascolto.

Tra due libri
scegli quello più polveroso.

Tra la terra e il cielo
scegli l'uccello.

Tra due animali
scegli quello che ha più bisogno di te.

Tra due bambini 
scegli tutti e due.

Tra un male minore o maggiore
non sceglierne nessuno.

Tra la disperazione e la speranza
scegli la speranza:
la porterai con più fatica.


decisioni di Boris Novak

is there anybody out there?

ricostruisco la mia vita....

11 ott 2008

Io amo questa donna


In culo oggi no

mi fa male

e poi vorrei prima chiacchierare un pò con te

perchè ho stima del tuo intelletto

si può supporre
che sia sufficiente
per chiavare in direzione della stratosfera


21 - 12 - 1948
jana cernà

10 ott 2008

William...




"Se proprio devi odiarmi fallo ora,


ora che il mondo è intento a contrastare ciò che faccio,


unisciti all'ostilità della fortuna,


piegami non essere l'ultimo colpo che arriva all'improvviso


Ah quando il mio cuore avrà superato questa tristezza.


Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto


non far seguire ad una notte ventosa


un piovoso mattino


non far indugiare un rigetto già deciso.


Se vuoi lasciarmi non lasciarmi per ultimo


quando altri dolori meschini avran fatto il loro danno


ma vieni per primo così che io assaggi


fin dall'inizio


il peggio della forza del destino


e le altri dolenti note che ora


sembrano dolenti


smetteranno di esserlo di fronte la tua perdita."

6 ott 2008

Curiosità uccise il gatto

voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormirevoglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire voglio dormire  ridammi il sonno. 

5 ott 2008

Passo dopo passo


Passo dopo passo,
ci vogliono più di 14 minuti liberi davvero per capire cosa intendo
una grande concentrazione
e anni luce di amore per la musica
per la fatica
per la gioia di crescere
per la volontà di essere e di imparare
passo dopo passo
oltre 14 minuti completamente liberi per capire cosa intendo




piccolo scherzo della tecnologia - che ne fa tanti a dir la verità - 
chi guarda solo verrà buttato fuori da un lieve fuori sinc
chi sa guardare saprà cosa e quando
senza mai smettere di sentire, senza mai distrarsi, senza mai tradirsi.

e non ho bisogno più di nessuno.

in ordine di apparizione...