26 ago 2009
Onda su Onda (The Wave)
23 ago 2009
Maria Antonietta
20 ago 2009
Gattaca o del Perfettibile
I figli di Lucrezia (o degli uomini, tanto è uguale)
19 ago 2009
Nostra Signora dell'Insicurezza e The Weather Man
18 ago 2009
Incantatori di Serpenti, Pifferai Magici e Inventori di Favole
Recupero informazioni (ovvero si stava meglio quando si stava peggio)
17 ago 2009
15 ago 2009
Bozza per un testamento
Giunta alla fine di una serie infinita di serate, storie ed esperienze vissute senza coscienza
lascio all'uomo che amo la capacità di mettersi in secondo piano
lascio agli amici che sono andati lontano la forza di resistere stando fermi
ai miei genitori lascio un pò di coraggio, che i sogni non sempre rimangono irrealizzati
agli amanti lascio tutto quello che di me che non hanno saputo prendersi in vita
alle conoscenze da bancone un pò di sole e tutta la speranza
ai miei superiori un pò di creatività
poi lascio agli amici che mi hanno tradito solo poco tempo in più di quel che resta a me,
per soffrire e per capire
e ai miei figli le mie scuse
per averli dimenticati, temuti, maledetti, scongiurati, eliminati.
(Programmato il 18 ottobre 2008)
14 ago 2009
A chi il Mare, A chi il Male (ovvero Milano perde colpi)
l'assessore: «l'atteggiamento del comitato fa male alla nostra città»
Madonna: «Non tornerò a Milano»
La regina del pop irritata per le polemiche sui decibel che hanno preceduto il suo concerto. Terzi: «La capisco»
Il concerto di Madonna a San Siro (Fotogramma)
MILANO - Madonna affida al mensile tedesco Musik la sua irritazione per il limite di decibel imposto a San Siro, dove si è esibita il 14 luglio («È come deturpare un'opera d'arte»). «Non tornerò a Milano», minaccia, riaprendo una ferita per cui si batte da tempo l'assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi. Il quale si schiera con la regina del pop: «Capisco perfettamente Madonna. Da mesi sostengo che l'atteggiamento di un comitato di quartiere composto da pochi cittadini fa male alla nostra città, alla sua internazionalizzazione. I fatti mi stanno dando ragione».
MILANO CAPITALE DELLA MUSICA - «Ricordo che Milano è la città italiana più importante dal punto di vista musicale, i concerti di quest'anno sono andati in maniera straordinaria - prosegue Terzi -: quello delle "Donne per l'Abruzzo" ha registrato 50mila presenze, contro le 30mila di Roma. E se Milano si conferma capitale della musica, San Siro è la "Scala" del rock. Noi faremo il possibile per garantire alla città i suoi concerti ogni anno, pur con l'attenzione che ogni evento si svolga col minimo disagio possibile. Anche perché, lo ribadisco, la musica non è rumore». Infine, un'anticipazione: «L'anno prossimo si celebrerà il ventennale del festival Latinoamericando. Abbiamo in cantiere un'iniziativa con i più grandi artisti latinoamericani e vorremmo l'evento clou al Meazza, anche se il festival resterà ospite del Forum di Assago».
Dopo aver perso il Boss, dopo essersi sputtanati con Madonna,
Milano si gioca a dadi anche me...
"IL BENE PIU' PREZIOSO SFUGGE ALL'UOMO CHE NON GUARDA AVANTI MAI"
canta Tiziano Ferro intanto.
E Milano pare si sia seduta sugli allori delle passate glorie e dei meriti datati...
Guardare avanti per me significa sapersi scordare dei danni subiti
(cme dei miracoli ricevuti o delle meraviglie create)
guardare avanti assomiglia molto a costruire
(ma è meno eroico ad un primo sguardo)
non è soltanto fantasticare cose che non ci sono
è un pò più come realizzarle (per esempio...)
ci vuole tempo, una resistenza bestiale
tanta pazienza e riflettori spenti su tutta la fatica che c'è dietro...
bisogna saperlo fare in maniera organica, lasciando che i muscoli si
allunghino e si fortifichino per raggiungere la meta senza lasciare indietro
la mente, gli affetti, le debolezze dello spirito
poca pubblicità,è sbagliato pubblicizzare lo sforzo,
toglie energie e spegne gli entusiasmi
un sacco di contegno e soprattutto volontà,
quella con cui non ti puoi far bello con gli amici, se non dopo.
(eheh perchè piacioni ci siamo un pò tutti...)
Ecco, alla fine guardare avanti - se hai davvero intenzione di andarci avanti -
suona un pò così...
...ed io questo lo so fare.
Lo so fare bene.
Fino in fondo.
Secondo le regole.
Per gli applausi ho tutto il tempo e Milano intanto - una sposa promessa di molti, a quanto pare - sembra offrire un soggiorno possibile. (e instabile, ma possibile...)
Staremo a vedere - Milano - se è a te che devo arrivare,
la mia meta non è un dove ma un cosa e tu,
ultimamente,
perdi punti a vista d'occhio.
Intanto ne parlo con il Boss e Madonna, vediamo che mi consigliano loro.
Greetings from Abruzzo
...Te lo abbiamo regalato questo mare...
non te lo sei guadagnato per il solo fatto di esserti fatto qualche km,
dipendesse dai km i camionisti comanderebbero il mondo!
Nel mare ci si fa l'amore, ci si tuffa, immerge, nuota e annega.
I bagnetti sono quelli che ti vai a fare nella vasca per rinfrescarti.
Colpi di Testa
Dopo 10 anni è tornata.
Dopo 30 anni è diventata realtà.
Quasi a distanza di una vita riesce a farsi riconoscere nitidamente.
Una notte desolata in mezzo al nulla, umano e non.
La Regina delle Ghiandole impunta i piedi e per la prima volta suona la sua sinfonia.
Tutto il giorno a parlare di malati del resto, c'era da aspettarselo.
L'ho imparato 10 anni fa che chi vuole essere malato va lasciato nel suo stato,
chi vuole essere salvatore lo stesso,
ognuno nasce e muore nel ruolo che si è scelto.
Molto peggio,
ognuno nasce e muore nella lotta tra quel che è e quel che vorrebbe essere.
Mi osserva quasi sempre da lontano, apparentemente immobile
ha un suo modo di affrontare le difficoltà
lo fa in maniera sonora e lentissima poi di colpo decide e decreta.
Diventa spessa , diventa materiale
e comincia a sorprendermi.
Impone le sue regole, lo fa con i suoi modi
mi infligge punizioni corporali
e poi mi rende immortale
mentre mi uccide.
E' solo la mia testa...
E quando attacca a suonare lo fa
senza vergogna
Mi opprime la sua durezza
mi affascina la sua violenza
su tutto e tutti, compresa me
Mi appartiene in tutto
anche mentre mi costringe ad andare via dove
per amore (e altre idee assurde..) resterei
lo sapeva 10 anni fa
e si conosce da una vita
potete farle una puntura per farla tacere
ma con tutto il resto...
tutto il resto è un problema vero
la vigliaccheria non la impietosisce
nè le chiacchiere la distraggono
le lusinghe la infastidiscono perchè sono quasi sempre false
e l'amore, oddio, l'amore com'è inutile sulla bocca degli uomini.
il problema non è la fiducia negli altri o in sè stessi
il problema è che se io so molto bene quello che voglio
lei sa ancora meglio cosa non vuole
il problema è
e che non posso accontentarmi di niente che valga meno di
quello che già ho e conosco.
una serie di colpi di testa
alle volte è l'unico modo
per sopravvivere a tutta la morte che ci circonda.
4 ago 2009
roberto cotroneo
Abbandoniamo per un giorno i temi politici. E concentriamoci su quelli culturali. Ieri su un giornale molto particolare, "L'Osservatore Romano" è apparsa una recensione davvero interessante. Il critico musicale Marcello Filotei scrive un articolo fortemente polemico nei confronti del pianista Giovanni Allevi e della sua musica. Dice: "Giovanni Allevi non è affatto "strambo", è costruito con una cura assoluta ed è la rappresentazione oleografica del compositore, così come se l'aspetta chi non ha molta consuetudine con le sale da concerto". E più avanti: " il compositore marchigiano arriva e offre al pubblico quello che già conosce... E questa è la forza culturalmente pericolosa dell'operazione Allevi: convincerci che tutto quello che non capiamo non vale la pena di essere compreso. Rassicurati sul fatto che "non siamo noi ignoranti, sono loro che non sanno più scrivere una bella melodia", potremo finalmente andare fieri di non avere mai ascoltato Stravinskij".
La recensione del quotidiano della Santa Sede è molto stimolante. Non tanto per il fenomeno Allevi, che di per se ha pochissimo di interessante, quanto sul fatto che il pianista marchigiano definisce la sua musica: "classica contemporanea". In realtà la musica classica sta ad Allevi come la pizza napoletana sta a quella che vendono surgelata in Germania. E Allevi stesso è un fenomeno commerciale, che porta con se tutti i luoghi comuni sulla musica, sul pianoforte, sull'esecuzione pianistica. Qualunque persona di media cultura musicale capisce immediatamente di che musica si tratta: roba da aereoporto o studio dentistico, perfetta per rimanere in sottofondo. Ma é soprattutto una musica che non ha ambizioni, né di essere ricordata, né di essere ascoltata con emozione.
Eppure è ormai qualche anno che ci si sente ripetere sempre la stessa cosa. Allevi compositore strambo, ragazzino capace di incantare quando siede alla tastiera. E invece se lo ascolti dal vivo ti accorgi che il suo suono non è mai pulito, che la dinamica pianista di Allevi è incerta, e che persino la tecnica non è al livello di un pianista degno di questo nome. Per non parlare del livello delle composizioni. Ma queste cose non le scrive nessuno, perché i critici dei giornali non sono critici, ovvero non sono persone con una preparazione specifica per capire certe cose, ma sono giornalisti che esprimono giudizi. Ovvero persone prive di una vera preparazione che si inventano canoni che non esistono.
Il critico dell'"Osservatore" aggiunge: "In un Paese come l'Italia - dove c'è chi, come Alessandro Baricco, arriva a scrivere e dirigere film per spiegare che Beethoven è sopravvalutato - è abbastanza frequente che si cada nel tranello dell'artista svagato. Certo non è colpa dell'artista in questione, ma di un sistema scolastico fatto di flauti dolci e Fra Martino campanaro che spesso non fornisce gli strumenti per distinguere Arisa da Billie Holiday, figuriamoci Puccini da Allevi".
Io direi che è colpa di tutti. Di tutti quelli che hanno inventato casi, fenomeni, scrittori, geni della musica, artisti che non avevano peso e valore, per moda e per debolezza, e perché proni a un'industria culturale capace di manipolare i media. Il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi. È quello che vado a ripetere qui da mesi. Il crollo culturale di un paese che va di pari passo con il crollo morale. Riguardo ai flauti dolci, magari si insegnasse davvero a suonarli, sarebbe già qualcosa.