13 gen 2010

Nera saggezza.



Io ho una gatta, nera, il suo nome è Lucrezia.
Il suo odore è di confetto. Adora i miei baci.
E' un gatto speciale che mi ha permesso di aiutarla durante l'allattamento dei suoi cuccioli, mi ha eletto sua "vice - mamma" e tra i felini questa cosa ha un significato importante.
Lucrezia da un pò di tempo mi sfuggiva, sempre di più.
La presenza di una nuova gattina in casa l'aveva infastidita al punto da evitare ogni posto dove la piccola andava, da uscire non appena la piccola si avvicinava ed io ho pensato di aver perso il suo affetto per sempre.
Ed ho cominciato a detestarla perchè l'ho pensata capace di volermi solo per sè, incapace di condividermi.
L'altra piccola, Amanda, è un vero caos di gatta, problematica per nascita, costantemente pronta ad artigliare o a saltare addosso agli altri, insomma una che richiede un sacco di attenzioni.
Oggi, per la prima volta, ho trovato Lucrezia a mangiare e la piccola che le saltava addosso senza ritegno e mi sono accorta che non ero mai intervenuta in favore della mia piccola pantera.
Non l'avevo mai difesa, la consideravo grande, troppo forte per avere bisogno di conferme e troppo gelosa e troppo possessiva.
Eppure - e non so perchè - mi è venuto naturale sospendere quella parzialità che si pensa di dovere ai piccoli e ai deboli, quell'ingannevole legittimare tutto sempre e comunque, ad ogni costo ed oltre ogni regola.
E l'ho allontanata, l'avrei fatto comunque, non pensavo davvero che il fatto d'essere piccola l'autorizzasse ad impedire ad un altro essere di vivere serenamente al suo fianco.
E qualcosa è successo....Lucrezia mi è  saltata in braccio.
E, come se niente fosse mai stato, fusa e quell'odore di confetto che è tornato a farmi visita, e baci miei e lei che mi lecca i capelli e di nuovo la tenerezza di due (dai mettiamola così...) felini di sesso femminile è tornata nella mia vita.
Da qualche ora è in braccio a me, e da qualche ora mi accorgo costantemente che non è mai andato via quell'amore, che la piccola sta crescendo e deve imparare l'educazione e che una cosa bella è che è vero i piccoli e i deboli fanno più tenerezza ma che c'è un bello delle persone o degli animali diventati "grandi".
Sanno che l'amore non sparisce, sanno che l'amore resta sempre e sanno aspettare.
Io sono molto simile a lei, so aspettare.
E come lei spesso mi chiedo se il fatto d'essere grande o d'essere forte abbia fatto dimenticare a chi mi sta vicino che ho bisogno di cura e di gentilezza e di tutela e di piccoli gesti.
Ma non è un fatto drammatico, sono pronta a tornare al primo cenno di comprensione e a regalare quel profumo di confetto dell'anima a chiunque saprà condividerlo.

La piccola si sente un pò frastornata, il mondo ha dei confini da rispettare che ignorava, l'essere piccola o debole non la può salvare in questo senso ma solo confondere.
E' la saggezza dei grandi e si chiama rispetto, amore, condivisione, pazienza, compassione, comprensione e silenzio.
Ed io penso che sia una bella lezione di vita da tenere presente.

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