2 dic 2011

A colloquio con la Regina delle Ghiandole





La mia prima donna mi reclama, perdonate la futura assenza.

Dopo due anni,
quando tutto sembra essersi riallineato lì dove lo avevo lasciato e mai abbandonato,
Lei torna.

E lo fa con la precisa consapevolezza di chi l'ordine lo riconosce a fiuto (e lo mette alla prova) :
c'è la radio (come non la si faceva da tempo)
c'è il teatro (che cerca me dopo tanto tempo)
c'è la pace (quella che di cui non ricordavo l'esistenza)
c'è la guerra (quella che io -come pochi o nessuno- so condurre)
c'è l'amore (il mio profondo, appassionato, timido amore)
c'è il silenzio (di cui mi nutro con regolare discrezione).

E' la sua seconda apparizione
ed ora osservo con attenzione che cosa vuol produrre.
Questa è la scena su cui svolta una vita
Quella che determina il falso dal vero
Quella che dichiara con definitiva certezza
la sua volontà.

In ginocchio osservo un paesaggio maestoso,
fatto di me che prego e rido
amo e piango
respiro e sospiro,
vivo con una facilità preziosa e temo una morte di cui non ho alcuna paura.

La mia signora...
quanto mi è costata...

Ne ricordo i dettagli perfetti,
lei era la mia disperazione 
ed è stata la scusa dei miei detrattori
il fianco scoperto dei miei nemici e l'ancora degli amici più opportunisti

Lei che ha ispirato il momento della mia fine 
e che ha dettato le regole di questo inizio.

Lei ha vissuto il suo momento contando le 'assenze':
mentre qualcuno - come me- aspettava una risonanza magnetica
mentre qualcuno - lontanto da me - sbadigliava la mia preoccupazione piagnucolando
mentre altri - vicini a me - sospiravano preoccupandosi di quanto scomodo fosse un mio problema
rispetto al fluire regolare della loro inutile esistenza

"Dalle mie parti si dice che la prima notte di nozze 
quello che per primo spegne la luce conoscerà per primo la morte,
dimmi,
chi lo ha fatto per primo  tra voi?"


Allora ero così assurdamente sconvolta,
spaventata, sconcertata e offesa che non risposi
Oggi, 
per il valore che può avere,
una risposta ce l'ho
"Lo ricordo bene, era giorno! La luce non l'abbiamo mai accesa,
 non l'abbiamo mai spenta"

Fottiti, idiota!

Ed ora scusatemi
ho una prima donna,
una vera prima donna,
a cui prestare attenzione.

ed ora scusatemi,
ho altro da fare.


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