25 lug 2009
frasi troppe volte ripetute parole mai dette
21 lug 2009
questa cosa sopra di me non è la morte....
Non è mia.
La casa che ho intorno.
La solitudine che ho dappertutto.
Non è mia
è piuttosto l'ombra lunga della solitudine di qualcuno buono a fare i conti solo per sè
Solo io e il mio amore pensavo
Solo io e il mio amore penso
Ma non è questo il momento
Tutto sommato non è cambiato poi troppo.
Pensavo peggio.
Da questa casa piena di soltudine
che non è la mia
per sta sera ( e con questa sera)
è tutto.
Passo e Chiudo.
19 lug 2009
18 lug 2009
17 lug 2009
12 lug 2009
Netiquette!!
Il rapido, travolgente successo di Facebook, con i suoi 175 milioni di utenti nel mondo mostra numeri da capogiro (peraltro, i suoi fratelli minori non sono da meno. Myspace conta 81 milioni di utenti, Netlag 42, LindedIn 36, Badoo 13, Twitter 6). Sono cifre da far impallidire il prime time di una tivù commerciale. Sono “social network”. Sono l’ultima faccia della modernità. Chi non ricorda le vecchie, care chat? Qui siamo su un altro pianeta.L'idea di cercarsi in rete nasce con la rete stessa. Poco più di dieci anni fa, all'alba dell'era di internet, un avvocato americano, Andrew Weinreich, lanciò un sito basato sulla teoria dei “sei gradi di separazione” – da una grande commedia di John Guare e il successivo omonimo film – che ritiene possibile raggiungere una qualsiasi persona con al massimo cinque intermediari: SixDegrees.com. Pochi anni dopo apparvero Friendster, una catena di Sant’Antonio di “amici degli amici”, Linkedin, il primo focalizzato su contatti professionali, e Myspace.Nel 2004 ha visto la luce Facebook per una trovata di un ragazzo diannovenne, Mark Zuckerberg, che voleva – così narra la leggenda – fare nuove amicizie ad Harvard, creando un annuario digitale degli alunni. Rupert Murdoch ha acquistato Myspace per 580 milioni di dollari, mentre Facebook ha un valore stimato di 15 miliardi di dollari. Magari non sono davvero così tanti, ma TANTI sono comunque. Pare che circa dieci milioni di italiani, soprattutto uomini tra i 18 e i 44 anni, trascorrano sui social network circa 30 minuti al giorno. In questa gigantesca piazza virtuale ci si incontra (si dichiara di incontrarsi) soprattutto per i gusti musicali, le letture, le preferenze cinematografiche. Ma evidentemente non manca l'amore, benché tutti sappiano che su internet si appare sempre migliori di come si è veramente, e che l’incontro di persona approdi per lo più a una delusione. Naturalmente questa incredibile trasformazione della comunicazione, una trasformazione che ha fatto parlare di “vera e propria mutazione antropologica” (Focus di maggio), richiede regole di comportamento nuove. Non stiamo parlando di come evitare le truffe o i programmi sofisticati con i quali le aziende vi raggiungono con offerte di prodotti mirate. Parliamo delle vecchie regole di buona educazione.
1) Un gruppo di amici virtuali non dovrebbe andare oltre il numero di persone che si conoscono nella vita reale: il proprio potenziale di amicizia si può misurare da questo.
2) Vietato inventare identità (peraltro il passo a forme di psicosi è più breve di quanto si immagina: le sale d’attesa degli psicanalisti sono piene di frequentatori abituali di chat).
3) Nei forum non sono infrequenti i troll, presenze che si fingono interessati ai temi della discussione solo per creare attriti e alimentare litigi: non si fa.
4) Non si dovrebbe chiedere di fare amicizia a perfetti sconosciuti (vietato abbordare “virtualmente” giovani frequentatrici con la scusa di formare un gruppo con lo stesso cognome o fesserie simili).
5) Essere insistenti è sempre sconveniente. Trascorso un po’ di tempo dall’invio di una richiesta di amicizia, si può fare un solo altro tentativo con diffusa spiegazione, poi basta.
6) E' perfettamente legittimo (anzi, consigliato) ignorare la richiesta di amicizia se non proviene da fonte certa e non è corredata da una spiegazione.
7) E' altrettanto legittimo ignorarla anche se proviene da buoni conoscenti; va però preso in considerazione che una mancata risposta, in questo caso, è scortese. A costo di essere crudi, meglio rifiutare motivando (esempio: più di 50 "amici" mi sono imposto/a di non avere, scusami!).
8) Se c’è qualcuno che conosciamo in rete, inutile sollecitarlo con richieste di chat perché siamo nel bel mezzo della pausa caffè: magari lui/lei non lo è.
9) E’ naturalmente consentito formare gruppi strampalati (ce ne sono ben oltre le appartenenze politiche o di tifo calcistico, basta farsi un giro in rete), ed invitare i propri amici ad aderire, ma senza eccedere.
10) E' possibile, talvolta utile, diffondere le proprie iniziative professionali: non va dimenticato che chi si trova in rete lo fa per una sua libera scelta; ma non si può essere invadenti, e meno che mai permettersi rimproveri per una eventuale mancata riposta.
11) Il turpiloquio (ammesso in circostanze "domestiche" o di stretta amicizia, anzi, in alcuni casi liberatorio!), andrebbe limitato ai gruppi che lo condividono.
12) Attenzione che la rete resti un mezzo di comunicazione e non finisca diventare dominante. In Giappone questa forma di mania è già una malattia sociale.
NOTIZIA ESTIVA
E oggi che cosa mi metto? Una domanda non da poco e un assillo notevole, visto che quello che indossiamo al mattino, dalle scarpe agli orecchini, ci deve accompagnare per tutta la giornata in mille situazioni diverse, magari in giornate con clima bizzarro, prima caldo, poi freddo, tra una riunione in ufficio, una coda in auto e un aperitivo con gli amici. Tante esigenze diverse, da valutare e soppesare con cura, alla ricerca degli abiti e degli accessori più adatti. Difficile decidere in due minuti. C'è chi si è preso la briga, cronometro alla mano, di analizzare i nostri momenti davanti al guardaroba: la conclusione è che, in media, si impiegano sedici minuti al giorno nella scelta di che cosa indossare. Lo sanno bene anche gli uomini, costretti ad attese infinite, mentre lei decide che cosa indossare per andare finalmente a cena o al cinema.
Lo afferma un sondaggio realizzato dal brand d’abbigliamento Matalan su un campione di 2.491 donne di età compresa tra i sedici e i sessanta anni. Una portavoce di Matalan dichiara, commentando i risultati del sondaggio: "E’ una questione importante per le donne: uscire di casa con un vestito in cui ci si sente a proprio agio è fondamentale e influisce su come ci percepiamo durante tutta la giornata e sull’immagine che abbiamo di noi stesse".
Sommando, giorno dopo giorno i minuti spesi in questo compito, risulta che nell'arco di una vita, una donna passa oltre nove mesi a interrogarsi davanti alle ante dell'armadio o allo specchio. Senza parlare dei ripensamenti in ascensore, o della scoperta quando si è arrivati in fondo alle scale, che fuori piove e che i sandali che abbiamo ai piedi, sono decisamente inadatti. Fatto che ci costringe a tornare in casa e ricominciare da capo. I sedici minuti quotidiani sono ovviamente frutto di una media: sembra che la scelta sia leggermente più facile nei giorni festivi, con un risparmio di circa due minuti, ma se c'è un'uscita in programma per il pomeriggio o la sera il rito si allunga a venti minuti. Durante le vacanze, invece, la scelta è fulminea: bastano appena 10 minuti, anche se la preparazione della valigia è costata cinquantadue minuti complessivi e ha di fatto circoscritto molto i margini di scelta successiva. Natale, invece, è un momento davvero critico: servono ben trentasei minuti e alla fine la scelta cade sempre su un abito rosso.
Definizione di "notizia estiva":
sottocategoria di notizia appartenente alla famiglia dell'informazione "da sala d'attesa del parrucchiere" reperibile principalmente nei periodi estivi o di festività (vedi Natale)
Requisiti richiesti:
categoricamente non seria
necessariamente di costume o pettegola
riassumibile in otto parole, max dieci
accessibile per il 100% della popolazione "da spiaggia" (o da " Film di Vanzina", nel caso natalizio)
nessuna specifica richiesta in fatto di "novità" o di "originalità" dei contenuti (contenuti? chi ha detto questa orribile parola?!)
RISULTATO:
L' atroce sequela di luoghi comuni ripetuti con cadenza regolare ogni anno e qui sotto riportati:
i regali più gettonati (d'inverno)
le diete migliori e fitness (in primavera)
topless e vacanze (d'estate)
la vita nei reality della stagione programmati nei palinsesti tv (d'autunno)
differenza uomo/donna (tutto l'anno)
es. la donna non sa guidare, l'uomo non sa niente di preliminari, la donna non cucina più, gli uomini trombano peggio e meno, le donne tradiscono di più (su queste ultime due effettivamente ci sarebbe quasi da ragionare...)
Questa domenica come ogni domenica cerco una notizia "estiva" con cui omaggiare un popolo di ascoltatori che riterrei meno lobotomizzati di quanto non vogliano farmi credere quelli che mi chiedono di scegliere con cura pescando rigorosamente nell'immondizia il prossimo argomento di puntata.
Io al gioco ci sto...lo conosco e ci sto!
Ma fuori dai denti....
Cazzo sarebbe la storia delle donne davanti allo specchio? !!!!
ANCORA?!?!!!!!
NON CAMBIERA' MAI NIENTE,
MAI!!!!
Siamo nel 2009, dai....
Monito, Sfida o verità?
...con un pò poca personalità.
Io e il mio amore
5 lug 2009
Ho bisogno del mio piano.
Tra me e lui c'è lo sporco di una intera notte.
Una notte durata cinque anni.
Una notte in cui la violenza ha vinto su ogni mio bisogno.
Una notte dentro la quale ho perso ogni speranza.
Ora, per salvarmi servirebbe un sorriso gentile
una carezza buona
una parola regalata
una lacrime ascoltata.
Ho bisogno del mio piano
Ma non posso raggiungerlo
E per la seconda volta
ho paura di morire.
Tre linee rosse.
Ed ho paura....come solo una volta nella vita.
Il tempo stringe.
Il fiato finisce.
La voce diventa opaca
tutto è vizio
rumore
vuoto e solitudine...
Ho bisogno di aiuto
ma nessuno lo sa.
Ho bisogno di aiuto
ma nessuno può aiutarmi.
Chi intrattiene
l'intrattenitrice?
...a i u t o .