Il privilegio di esserci,
al giorno 11,
fa capolino e viene a svegliarmi,
innopportuno, come i suoi orari
poco avvincente come il suo alito,
pieno di tosse,
e pronto a smuovere masse muscolari di emozioni
sopite, mezzo addormentate e fuori controllo.
Il privilegio di esserci,
all'andata,
fa che ogni sinc si realizzi
ogni pensiero si incontri
ogni parola si comprenda
ogni sospiro intenda
e via così
fino alla perfezione dell'essere.
Il privilegio di esserci,
al ritorno,
fa degli uomini capre inutili
delle donne fasci di nervi
del ventre un luogo vuoto
del pensiero un nemico costante
Il privilegio di esserci,
come ogni privilegio
fa di me
oggi una donna serena e
domani
un'ombra
il privilegio di esserci,
al giorno 11,
mi regala mia madre
mi confonde con le sue parole
mi consegna ad una notte in cui,
per la gloria di cui solo gli assenteisti conoscono il sapore,
preferisco dormire,
senza sognare nessuno.
il giorno 11,
a proposito di presenza/assenza
andata/ritorno
ne ha sempre saputo a pacchi.
Nessun commento:
Posta un commento