21 feb 2010

Verde



E' tra i primi colori che percepiscono i bambini
ed accompagna nel linguaggio degli uomini uno dei due sentimenti più delicati
di cui l'essere umano è provvisto,
la speranza.

Una mia ava soleva dire
"Nella cupa notte vola un fantasma iridescente
sale dispiega l'ale sulla nera infinita umanità
tutto il mondo lo invoca
tutto il mondo lo implora
ma il fantasma svanisce con l'aurora,
per rinascere nel cuore
ed ogni notte nasce ed ogni giorno muore."

E lo è davvero, la speranza dico, uno dei due sentimenti
più difficili da gestire.

A farle compagnia, nemmeno un gradino più in basso o più in alto, 
la paura.

E sono proprio Paura e Speranza
 le amanti di un mondo (riprodotto così sapientemente in questo film)
ossessionato dalla voglia di dimenticare la Guerra

troppo fresca
troppo rumorosa 
e troppo vicina nel ricordo e nella vita
per poterne parlare davvero,
con il cuore fermo,
per potersene preoccupare in modo serio.
(e le donne vanno e vengono dalla stanza parlando di ...)

E questo è un punto che richiederebbe un discorso imponente
ma io odio fare discorsi imponenti,
troppe sarebbero le tematiche le discussioni e le considerazioni da fare,
ed io non ne sono all'altezza.

No, io preferisco di gran lunga le piccole storie 
e quei piccoli messaggi che sanno consegnarmi 
e così... sotto! con il film di oggi
che non parla, come moltissimi sentiti in questi giorni pensano,
 di Diversità,
ma di Coscienza.

I segni dell'unicità di ognuno di noi non sono sempre visibili
e nemmeno sempre tangibili, o facili da riconoscere e comprendere
e capita che bisogna farci i conti prima o poi, da soli, prima che con gli altri
e capita che bisogna farci i conti quando si è davvero fortunati 
o toccati dalla vita con forza.


La parola DONO  per me è sempre stata una parola spaventosa,

qualsiasi dono (perfino i regali di Natale) richiede una consapevolezza 
ed una responsabilità
e porta con sé, manco a dirlo,
 paura (di perderlo, che te lo distruggano, che tu non ne sia degno)
e speranza (che tu ne sia il vero destinatario, che tu ne sia il miglior depositario)

Nella vita per me è stato necessario imparare a cogliere i doni dalle mani degli altri 
per imparare poi a coglierli dalla vita 
(questa seconda fase è ancora in via di sperimentazione...e richiede parecchio impegno in più)

Dal canto mio, fin qui ho capito che
 quel che ci sta attorno 
non è nato per comprendere noi, 
nè per assecondare noi (non primariamente almeno)
ma per portare avanti il proprio compito con i propri doni e strumenti
che talvolta non colgono perfettamente 
o nemmeno contemplano le nostre ragioni,
per questo è quasi fondamentale sapere il proprio "grado di Improbabilità ed Unicità"

ed è un bene.
Sempre e comunque.

Dal canto mio so che non ho mai chiesto a nessuno di tagliare via capelli verdi
in fatto di voglia di comprendere e curiosità non ho rivali,

E questo mi fa stare bene.

Dal canto mio, ricordo bene parecchie volte in cui ho sentito strappato via dal petto il mio dono
ricordo la paura di averlo perso e la speranza di poterlo aggiustare

ed è andata a finire bene
perché quel che ci appartiene non va via, 
mai.
se ci crediamo davvero.

Ed è sostanzialmente solo un bambino quello che poteva reggere questa trama
poiché a lui è concesso, per statuto e diritto, di inciampare sulla strada della consapevolezza
e della coscienza 
nella più pericolosa tentazione, imperdonabile su un adulto, 
quella della sfida prima di avere le armi della conoscenza,
 della imposizione del sé senza cautela nè mediazione
 e della delusione ostinata davanti
alla incomprensione altrui.


La consapevolezza richiede un tempo preciso 
(ovviamente non anagrafico anche se provando a mettere un adulto al posto del piccolo Piero secondo me qualche perplessità in più sarebbe sorta.
 un bimbo non fa paura davvero, mai...ed è sempre innocente... potessimo dire così degli adulti!)
ed un gradino doloroso in cui un mondo che non ci capisce 
assiste desolato e acconsente vergognandosi (ma non si tiene souvenir)
 alla "amputazione" di una unicità 

Ma c'è qualcosa che non torna,
il rispetto...un rispetto davanti alla "esecuzione" inspiegabile...

Ecco, adesso vado di mio, perché vedete
quello che io ho sempre pensato è che 
Il mondo lo capisce benissimo cosa sta avvenendo...

Il mondo ama l'unicità,
al contrario di quel che sembra
fa il tifo per l'unicità sopra ogni cosa.

L'umanità, 
che è fata di unicità ed è assolutamente sensibile,
non consente inconsapevolezza
non comprende la incapacità di gestire un dono

Il mondo venera coloro che aspirando alla perfezione del proprio dono
faticano e guadagnano ogni giorno la loro unicità

Con la cautela
l'amore
la delicatezza
la forza
la cura
e la gioia 
di cui un bimbo può essere capace in una forma limitata


Il mondo,
quello stesso mondo che ha registrato sulle ossa parole come 
 guerra
violenza
dittatura
 non ama le incursioni ingiustificate
men che meno le inconsapevoli.

Il mondo,
tutto il mondo fuori da noi, 
salva come può la propria paura e la propria speranza,
e ne ha tutto il diritto.

E mi piace tanto, If they forget, remind them
mi piace tanto che Nel buio non esiste niente che non ci sia nella Luce
mi piace tantissimo che Un coniglio spaventato ne ha quanto un Leone
mi piace anche di più che Ci sono 4 con i capelli neri, 11 castani, 5 biondi, 1 verde, 1 rosso

e mi viene in mente Rezza che dice
"Roscioooooo! A roscioooooooo! Rosciettooooo! Roscioooooooo!"
E un pensiero affettuoso mi sale spontaneo verso tutti i diversi "minori"
i mancini,
i gatti neri,
i "pel di carota" 
(che a loro davvero le palle gliele spaccano da sempre)
che, quando hanno davvero trovato il loro dono e lo hanno consegnato al mondo,
 sono stati venerati poichè erano anche
mancini,
gatti neri
o pel di carota.

E un applauso speciale lo dedico a colui che ascolta,
quel dottore lì
che ascolta e chiude con un pensiero che facevo da tempo
mentre guardavo il film
"Non mi interessa che la storia sia vera o falsa...non mi interessa il colore dei suoi capelli...
mi interessa quello che stava tentando di dire"

A me non interessano i sintomi
interessa il nucleo,
che fa di un uomo, ancora più di un bambino, qualcosa di davvero speciale
qualcosa di più di un fenomeno o di una anomalia.

Troppo piena di fiducia? può darsi.

questo del resto è il mio dono
e veste tutti i colori che vuole...


Note al Margine di una Colonna Sonora
E' solo il mio cuore che salta dal primo istante
solo un destino singolare e preciso
solo un pensiero perfetto e finalmente arrangiato a mestiere
o mi è parso di sentire Nature Boy per circa un'ora e dieci????
God bless the Music!


Titolo Originale: The boy with green Hair

Regia: Joseph Losey

Durata: 82'

Anno: 1948

Il Ragazzo dai Capelli Verdi




Nessun commento:

Posta un commento

articoli correlati

in ordine di apparizione...