4 feb 2010

Marechiaro (part I)



Papà,
mio padre,
adora come me guidare di notte
con la musica alta

tra le straordinarie somiglianze
scoperte nel tempo
questa è quella più cara

Mamma,
mia madre,
si innervosiva sempre perchè lui,
papà,
facendo finta di nulla
alzava il volume e tirava dritto invece di andare a casa

Lo faceva per me.
Che stavo dietro
ed avevo due, tre , quattro, cinque 
dieci tredici anni.

Ero una bambina vivace, solare, allegra, energica e chiacchierona per tutto il giorno
la notte diventavo romantica, più fragile
mi illanguidivo guardando fuori dal  finestrino
ed attendevo
in silenzio
(il mio, di cui mi vergogno così tanto)
alle spalle dei miei genitori
che papà
nel silenzio
(il mio, in cui vedo tutto così intensamente)
assecondasse il mio volere.

Lo faceva sempre,
era il suo modo di corteggiare l'unica figlia femmina, 
la più piccola
(la più bella che ha! - dice il dolcissimo uomo per prendermi in giro).

Questa canzone era nella playlist più gettonata
dello strano trio appassionato d'opera e sinfonica 
che eravamo

Mamma seccata (e sotto sotto divertita) perchè papà così mi viziava
Papà pronto a sdrammatizzare che tanto lo sapeva che la sua "vichinga" non se la prendeva sul serio
ed io innamorata di mio padre e della sua musica
che non comprendevo ancora 
ma correvo incontro 
ad un futuro fatto di km notturni e musica ad alto volume.

Strana e bella la vita che in un solo giorno mi riporta 
questa canzone 
ed un viaggio con i miei verso un Nord nuovo
tutto da conoscere e riconoscere.


E tornando indietro nel tempo
e sui miei passi
mi sembra di sentirla davvero 
quest'aria dolce....

...



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