26 apr 2008

sesso, consolazione della miseria!



sesso, consolazione della miseria!
la puttana è una regina, il suo trono
un rudere, la sua terra un pezzo di merdoso prato,
il suo scettro un borsetta di vernice rossa;
abbaia nella notte, sporca e feroce come un'antica madre:
difende il suo possesso e la sua vita.
I magnaccia, attorno a frotte, gonfi e sbattuti, con i loro baffi
brindisini o slavi, sono capi, reggenti: combinano
nel buio, i loro affaridi cento lire,
ammiccando in silenzio, scambiandosi
prole d'ordine: il mondo , escluso, tace
intorno a loro, che sene sono esclusi,
silenziose carogne rapaci.

Ma nei rifiuti del mondo, nasce
un nuovo mondo: nascono leggi nuove
dove non c'è più legge, nasce un nuovo
onore dove onoreèil disonore....
Nascono potenze e nobiltà,
feroci, nei mucchi di tuguri,
dei luoghi sconfinati dove credi
che la città finisca, e dove invece
ricomincia, nemica, ricomincia
per migliaia di volte, con ponti
e labirinti, cantieri e sterri,
dietro mareggiate di grattacieli,
che coprono interi orizzonti.

Nella facilità dell'amore
il miserabilesi sente uomo:
fonda la fiducia nella via, fino
adisprezzarechi ha altra vita.
I figli si gettano nell'avventura
sicuri d'essere in un mondo
che di loro,del loro sesso, ha paura.
La loro pietà è nell'essere spietati,
la loro forza nella leggerezza,
la loro speranza nel non avere speranza.

Pier Paolo Pasolini

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