31 gen 2013

Bentornato amore.


A questo mio amore tornato a casa
e a Lia. 
Splendida giovane donna,
più lontana e vicina che mai.

25 gen 2013

ma come te lo spiegavo?!


E come avrei potuto spiegarlo mentre dormivi?

Almeno sull'orecchio altri prima di te erano già arrivati

avevano spiegato bene e senza alcuna parola
che il mio amore ha più suono
che senso.


anni fa in una lontana buia giornata 
ho pianto
di una delusione da bambina

l'invincibile senso di responsabilità
mi aveva impedito di vivere la mia giornata

che non era la normale fuga


e gli ho dato l'importanza che aveva 
quella giornata
mai dimenticata e mai perdonata


Oggi, come spesso accade nella vita,
per un voglia di riconciliazione col passato
mi sono andata a prendere il mio

anni di difficoltà risolti?
affatto...solo sostituiti da nuove difficoltà
da nuovi pensieri

in pienezza 
di una pienezza per cui alla fine 
ti viene da chiedere "chi?" 
una pienezza che forse è morte 
(ma morte per chi?)
una pienezza che è 
comunque la si giudichi
un pieno vero
e non un vuoto tappato a forza 
da singhiozzi soffocati
e pensieri ombra nascosti sotto i tappeti 


dopo anni mi vado a prendere il mio
e lo trovo
senza averlo mai toccato prima 
lo trovo
mio


era più semplice?
può darsi...

d'altronde "più semplice"
non è mai stato un requisito richiesto.

(ci sono donne che vivono due vite)







17 gen 2013

L'altra donna.

Al centro del discorso.
dove nessuno può sorprendermi (a parte me)
resta la musica
il sonno
il dolce sorridere
alcuni baci
uno sguardo a mala pena 
le mani di altri
il vibrato di uno
le parole di Lei
una telefonata disperata
le tre linee rosse
e i bagni caldi.


il resto è rumore
perfino il mio parlare
delirio le tue poesie
il suo restare immobile ragnatela
un abbraccio mai immaginato per sempre in me 
e loro tutti consapevoli e indifferenti,
diffidenti, vicini e così cari,
commoventi estranei

resta il sudore
quello ha sempre avuto senso.
in me che non sudo,
se non di nascosto.

Al centro del discorso c'è un grande silenzio
che ha il nome di chi lo indossa 
che ha la malìa di chi lo nasconde 
e il coraggio di chi lo porta con sè ogni giorno.
 Sottile, delicatissimo, morbido me 
di cui amo ogni cosa.

(Al 17 gennaio. Di mai troppi anni fa. Al Controluce.Ad Angelo. A Marcello.)

15 gen 2013

A.





Credo di avercelo scritto negli occhi
"io ritengo di avere proprio la faccia di una che ci è rimasta male"
e qualcosa mi dice che è giusto così.

Non è l'amore per i nomi,
quello di solito si supera e dimentica
così come si confonde la forma e il calore/colore/odore
che aveva quel nome.

E' l'amore per le maiuscole
che si offende 
e non vuole più lusingare nessuno
col gesto elegante
o il pensiero ordinato

Quell'amore offeso è il vuoto.
Il resto è contesto, di solito poco importante
intercambiabile
anche perchè quasi sempre uguale.


l'amore per le maiuscole mi rende una persona che ci è rimasta male
ed è un dolore con cui bisognerà fare i conti prima o poi.

I nomi sono solo momenti
sono pensiero
ricordo vago
sentire debole 
indolenzimento.



in ordine di apparizione...