22 apr 2011

E' vero.




La sofferenza non giustifica il peccato.


D'altronde non eleva la stupidità,
non la emancipa dal suo esser nulla senza peso
dal suo ripetersi monocorde.

La bontà non basta a giustificare quel lento
flemmatico piegarsi, invecchiare, ciarlare di niente

Non basta nemmeno a coprirne lo smunto colore come
farebbe un buon trucco, un cerone forte sotto i riflettori impietosi
di una ragione che infuria
e chiede solo di crescere.

E' vero.
La mia sofferenza non giustificherà mai i miei peccati.
Ma infatti le giustificazioni le sto lasciando - da tempo -
ai deboli, ai  ricchi e ai diplomatici.

E' vero,
tutto assolutamente vero.

Tranne il mio nome sulle vostre labbra.
Scusate la presunzione.

18 apr 2011

Pigolanti




...E superbi,
morbidi e nuovi
sanno di latte
e non ne vogliono sapere di sembrare meno che uccellini
anche se poi lo sappiamo tutti che da grandi...


...Del tutto ignari del loro potere
sparano a zero su questa mia nottata
piena di pesi sullo stomaco.

Ammettiamolo,
 mi sono fatta vecchia per un kebab in piena notte!

Mi fa l'effetto degli arrosticini...
solo che mentre con gli arrosticini mi si materializza una pecora
che non ne vuole sapere di separarsi da me per circa due giorni,
col Kebab non ho ancora capito che cazzo di animale si materializza...
ma è brutto!

Madonna se è brutto....

Vabbè.

I pigolanti pigolano felici.

Anche questa notte,
almeno a musica,
stiamo messi bene.

14 apr 2011

Amore, a volte.

Così lontano dall'immaginabile,
così legato a quello che solo io so e sento
così inseparabile da quello che io sussurro a me stessa
e così diverso da quello che tutti nominano
da restare
a volte
l'unico faro esistente.
Il mio Amore,
a volte.


5 apr 2011

Un'idiota.


dal Manuale del perfetto conduttore radiofonico
cap I 
VOL I
Prima riga.

ACCERTARSI CHE IL MICROFONO SIA SPENTO.

2 apr 2011

Musica e Parole, le mie favorite....

Fin dall'inizio dei tempi...





Era un uomo che sembrava sempre in procinto di andarsene.
Quando lo aspettavi, si faceva vedere con tre o quattro ore di ritardo, oppure non arrivava affatto, o magari spariva per giorni e giorni, settimane intere, senza lasciare un numero di telefono o una spiegazione.
Ed era sorprendente quanto fosse facile assuefarsi all'amore per lui,
quanto la sua mancanza fosse affine allo stargli assieme:
Lui ti portava così vicina alla solitudine, quella che ognuno sente dentro di sè, quella che si coglie sui volti delle persone nelle metropolitane mezze vuote.
Anche dopo che avevano fatto l'amore e lui si staccava da lei, anche allora, pochi minuti dopo essere venuta, sentiva di perderlo.
Certi uomini, amandoti, ti lasciano nel corpo l'impronta della passione, come un bambino che ti cresce nel ventre.
Possono restarsene lontani per un anno, ma il tuo corpo continua a sentirsi colmo di loro, colmo del loro amore.
Lui ti lasciava come svuotata, colma soltanto della desiderio per lui, di speranza che la prossima volta,
la prossima volta....
E quando ti accorgevi che non avrebbe mai potuto darti quello che chiedevi, lui ormai era l'unica cosa che volevi.
Sentì le lacrime pungerle gli occhi e si ricordò di quello che un suo amico aveva detto a proposito della musica di lui.
Il suo modo di tenere le note ti faceva pensare al momento in cui una donna sta per piangere,
quando la bellezza trabocca dal suo viso come acqua da un bicchiere, e si darebbe tutto pur di non averle
fatto del male, quando il suo viso è qualcosa di così calmo e perfetto che , lo sai, non potrà durare.
Ma quell'attimo, più di ogni altro, ha in sè il presentimento dell'eterno; i suoi occhi trattengono la storia di tutto ciò che le donne e gli uomini si sono detti fin dall'inizio dei tempi.

in ordine di apparizione...