27 dic 2008

AMEN





«Presuntuoso e mai originale»

Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. Il più ridicolo era l’onorevole Fini, mancava poco si buttasse in ginocchio davanti al divo».

Uto Ughi non ha troppo apprezzato il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che ha avuto come protagonista il pianista Giovanni Allevi. Il nostro violinista lo ha ascoltato - «fino alla fine, incredulo» - dalla sua casa di Busto Arsizio e ne è rimasto «offeso come musicista. Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore.

La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà.

Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze».


Che cosa più la infastidisce di Allevi: la sua musica, le sue parole? «Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete. Se cita dei grandi pianisti del passato, lo fa per rimarcare che a differenza di loro lui è "anche" un compositore. Così offende le interpretazioni davvero grandi: lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Questo deve essere chiaro».


Come definire la sua musica? «Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo. Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla, come ha scritto Claudio Magris. Ma non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi».


C’è più dolore che rabbia nelle sue parole. «Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore. Tutto torna: è anche la modestia artistica e culturale di chi dirige alcuni dei nostri teatri d’opera, delle nostre associazioni musicali e di spettacolo a consentire lo spaventoso taglio alla cultura contenuto negli ultimi provvedimenti del governo. Interlocutori deboli rendono possibile ogni scempio, hanno armi spuntate per fronteggiarlo».


Che opinione ha di Allevi come esecutore? «In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio». Lui si ritiene un erede e un profondo innovatore della tradizione classica. «Non ha alcun grado di parentela con la musica che chiamiamo classica, né con la vecchia né con la nuova. Questo è un equivoco intollerabile. E perfino nel suo campo, ci sono pianisti, cantanti, strumentisti, compositori assai più rilevanti di lui».


Però è un fenomeno mediatico e commerciale assai rilevante. «Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico. Anche Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti».


Allevi è giovane. Non vuole offrirgli qualche consiglio? «Rifletta tre volte prima di parlare. Sia umile e prudente. Ma forse non è neppure il vero responsabile di quello che dice».



C’è un aspetto quasi messianico in alcune sue affermazioni, in questa autoinvestitura riguardo al proprio ruolo per il futuro della musica. «Lui si ritiene un profeta della nuova musica, parla come davvero lo fosse. Nuova? Ma per piacere!».


Ma come interpretare questo suo oscuro annuncio: «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale?»

«Evidentemente pensa che vinceranno Allevi e l’Islam. Vi prego, nessuno beva queste sciocchezze».

26 dic 2008

Fottere con un chip...orgasmico!

Altro che "Sex and the City": secondo i ricercatori della Oxford University la prossima rivoluzione sessuale sarà quella del "sex and the chip", ovvero del chip da impiantare nel cervello per stimolare l'orgasmo.
La scoperta nasce dopo anni di studio in materia di "deep brain stimulation", tecnica finora utilizzata per curare, ad esempio, i disturbi dell'apparato uditivo e visivo. Perché dunque non approfittarne per lenire anche quelli sessuali?
Questa domanda se la pose per primo, una decina di anni fa, il dottor Stuart Meloy, neurologo dell'università del North Carolina, che sperimentò con successo su una donna uno stimolatore cerebrale del piacere. Purtroppo però la paziente decise di farsi rimuovere l'apparecchio perché non riusciva ad adeguarsi ai nuovi impulsi.
La ricerca degli scienziati inglesi si è oggi concentrata sulla corteccia orbifrontale, situata dietro agli occhi e legata alle sensazioni di benessere provocate da cibo e sesso. Il professor Morten Kringelbach, membro anziano del reparto di psichiatria dell'università di Oxford, ha rivelato che questa parte del cervello potrebbe essere una nuova chiave di stimolo per aiutare chi soffre di anedonia, che è l'incapacità di provare sensazioni piacevoli. I risultati dell'indagine sono stati segnalati sulla rivista "Nature Rewiews Neuroscience".
"La stimolazione corticale con microchip non è una novità", spiega il neurologo Carlo Sebastiano Tadeo, dell'istituto clinico Santa Rita di Milano. "Ma finora la sua applicazione si è rivolta per lo più alla cura di malattie come il Parkinson.
Credo comunque che una scoperta del genere potrebbe essere perfettamente efficace: il nostro cervello è composto da centraline che pilotano le cosiddette "vie ultime finali", vale a dire quei processi biochimici che determinano le sensazioni. Dietro al dolore e al piacere c'è anche una componente psicologica, ma la stimolazione di zone della corteccia circoscritte e mirate porta sempre a risultati significativi".
Secondo alcuni esperti, però, questa scoperta potrebbe avere dei risvolti negativi sulla vita di coppia. "La sessualità è comunque relazione", spiega la psicologa Elisa Mondonico. "Dubito che tutto si possa risolvere con la stimolazione neuronale. In casi gravi e invalidanti, tuttavia, un aiuto esterno potrebbe essere di conforto".
Il professor Giorgio Rifelli, docente di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale presso l'università di Bologna, crede invece che un apparecchio del genere potrebbe scatenare meccanismi di competitività e frustrazione nel partner: "Si tratta di un qualcosa di non molto diverso da un vibratore, a pensarci bene. La vita sessuale, all'interno di una relazione, potrebbe risultare seriamente danneggiata dall'utilizzo di uno stimolatore esterno, non naturale.
Enfatizzare l'orgasmo come momento unico del rapporto sessuale è sbagliato e l'utilizzo di un chip finirebbe con annullare quel gioco di desideri che è l'essenza più viva di ogni relazione". L'applicazione del microchip, che verrebbe impiantato direttamente nel cervello, richiederebbe inoltre, dal punto di vista chirurgico, una serie di operazioni complesse.
"Quando la tecnologia verrà migliorata potremo controllare più zone cerebrali. Il chip dovrà essere sottile e potrà essere acceso o spento a seconda delle necessità - ha detto il neurochirurgo Tipu Aziz, anche lui coinvolto nello studio - Tra dieci anni le applicazioni saranno stupefacenti: oggi non conosciamo neanche la metà di tutte le potenzialità di questa scoperta".
In Italia, secondo una ricerca della Società Italiana di Medicina Generale, l'anorgasmia colpisce circa il 30,1% delle donne. Stando a uno studio del Primary Care Sciences Research Centre della Keele University, in Gran Bretagna, questo disturbo spesso ha origini genetiche, salvo casi di incapacità dovuta a traumi o a condizioni psicologiche soggettive. "Sono poche però le donne che avvertono l'anorgasmia come un vero problema", conclude Rifelli.
"La nostra università fornisce ad esempio un servizio clinico di sessuologia, ma la domanda di aiuto è modesta. Eppure i dati che abbiamo ci dicono che è un disturbo diffuso. Questo, a mio avviso, dipende dal fatto che le priorità della donna di oggi sono principalmente la carriera e la maternità. Femminilità e vita sessuale soddisfacente vengono considerati aspetti secondari, se necessario anche da sacrificare".


Ho passato circa 15 minuti (che sono tantissimi) a pensare per cosa avrei creato un chip
se avessi saputo farlo...non ho trovato un solo difetto che mi piacerebbe risolvere così,
e mi sono spiegata perchè DI FATTO non costruisco chip!

6 dic 2008

Capitano, mio Capitano


LO SAPEVATE CHE..... Che è impossibile mordersi il gomito. Che la Coca Cola era originariamente verde. Che è possibile fare salire le scale ad una vacca ma non fargliele scendere. Che il verso di un'anatra (Quac, quac) non fa eco e nessuno sa perchè. Che un coccodrillo non può tirare fuori la lingua. Che i porci non possono fisicamente guardare il cielo. Che se tentate di trattenere uno starnuto, potrete causarvi la rottura di una vena nel cervello o nella nuca, e potreste morire. Che l'accendino è stato inventato prima dei fiammiferi. Che ogni re delle carte rappresenta un grande re della storia: Picche: Re David. Fiori: Alessandro Magno. Cuori: Carlomagno. Quadri: GiulioCesare. Che moltiplicando 111.111.111 x 111.111.111 si ottiene 12.345.678.987.654.321. Che in una statua equestre: se il cavallo ha due zampe per aria, la persona sul suo dorso è morta in combattimento, se il cavallo ha una delle zampe anteriori alzate,la persona è morta in seguito ad una ferita inferta in combattimento, se il cavallo ha le quattro zampe per terra, la persona è morta per cause naturali. Che il nome Jeep viene dall'abbreviazione usata nell'esercito americano auto per le 'General Purpose' cioè G.P. pronunciato in inglese. Che è impossibile starnutire con gli occhi aperti. Che i destri vivono in media nove anni più dei mancini. Che lo scarafaggio può vivere nove giorni senza la sua testa, prima di morire ... di fame. Che gli elefanti sono gli unici animali del creato che non possono saltare (per fortuna). Che una persona normale ride circa 15 volte al giorno. Che la parola cimitero proviene dal greco koimetirion che significa: dormitorio. Che nell'antica Inghilterra la gente non poteva fare sesso senza il consenso del Re (a meno che non si trattasse di un membro della famiglia reale). Quando la gente voleva un figlio doveva chiedere il permesso al Re, il quale consegnava una > targhetta che dovevano appendere fuori dalla porta mentre avevano rapporti. La targhetta diceva Fornication Under Consent of the King (F. U.C.K.). Questa è l'origine della parola. Che durante la guerra di secessione,quando tornavano le truppe ai loro quartieri senza avere nessun caduto, scrivevano su una grande lavagna 0 Killed (zero morti). Da qui proviene l'espressione O.K. per dire tutto bene. Che quando i conquistatori inglesi arrivarono in Australia, si spaventarono nel vedere degli strani animali che facevano salti incredibili. Chiamarono immediatamente uno del luogo (gli indigeni australiani erano estremamente pacifici) e cercarono di fare domande con i gesti. Sentendo che l'indigeno diceva sempre Kan Ghu Ru adottarono il vocabolo inglese kangaroo(canguro). I linguisti determinarono dopo ricerche che il significato di quello che gli indigeni volevano dire era 'Non vi capisco.' Che l'80% delle persone che leggono questo testo hanno cercato di mordersi il gomito!!!!! CONSIGLIO: Quando il tuo lavoro ti rompe, e sei sull'orlo della depressione,e niente va come vorresti, fai così: uscendo dall'ufficio, fermati in una farmacia compra un termometro rettale johnson and johnson' (solo questa marca). Aprilo e leggi le istruzioni. Troverai questa frase da qualche parte: ogni termometro rettale 'johnson and johnson' è stato personalmente provato nella nostra fabbrica Ora chiudi gli occhi e ripeti ad alta voce per 5 volte: 'sono felice di non lavorare nel reparto controllo di qualità da Johnson and Johnson' !!!! E ORA RIDI!!!

in ordine di apparizione...