30 nov 2008

La mamma è Lui con la Parrucca!

Quando il libro mi è arrivato in mano, più che a Psycho che ne dà il titolo - "La mamma è lui con la parrucca" - mi è subito venuto in mente "I soliti sospetti", cioè il bellissimo thriller che trova la sua compiutezza solo nel finale.
Anzi, con il finale.
Rovinato il quale il film di Brian Singer perde quasi tutto il suo gusto.
E ovviamente c'è.
Anzi, lo spoiler (il rivelare parti o totalità della trama, dall'inglese "to spoiler" che vuol dire "rovinare") della pellicola del '95 è il primo della prima sezione, ossia "L'assassino è il maggiordomo", del libro tratto dal blog Spoilerin'.
Un libro di frasi brucianti che rovinano i finali di alcuni dei film più popolari.
Un libro di quelli "da ridere", non certo un saggio, il tipico libro che uno direbbe "di quelli da regalare a Natale", se non fosse che è uscito non a caso proprio sotto Natale.
E dunque non è il caso di dirlo.
Oltre al divertimento di alcuni finali rivelati - ne sono raccolti circa 500 di quelli postati online - la pubblicazione ha la particolarità di nascere sul Web, come blog appunto, e poi di essere sfociata sulla carta stampata, per Rizzoli, proprio a seguito dell'incredibile successo ottenuto online.
Successo che si spiega con poche righe prese dall'introduzione: "Immaginatevi la scena: uscite dal cinema e incrociate quelli che stanno entrando per la proiezione successiva.
Per due secondi avete il potere assoluto di rovinare loro il piacere - e di violare il sacrosanto diritto - di godersi ogni secondo del film.
Se in sala danno per esempio Il sesto senso, potete dire: Bruce Willis è morto e non lo sa. Naturalmente il film rimane sempre un thriller soprannaturale di ottima fattura che vale ogni centesimo del prezzo del biglietto.
Ma quell'ineffabile ondata di stupore alla scena finale? Distrutta, negata per sempre".

Finali di film rivelati con frasi brucianti. Qual è la vostra preferita?
Il terzo uomo (1949)È Orson Welles
American Beauty (1999)Il vicino ex marine ha dubbi sulla sessualità di Kevin Spacey. Li risolve uccidendolo
Fuga da Alcatraz (1979)Evade
Attrazione fatale (1987)Glenn Close è dura da uccidere, ma ce la si fa
Gesù di Nazareth (1977)Colpo di scena: risorge
Kramer contro Kramer (1979)Vince Kramer. Poi ci ripensa e dà la vittoria all’altro Kramer. A tavolino
Ratatouille (2007)In Francia non esistono norme HACCP: il sorcio apre un ristorante
Philadelphia (1993)Non guarisce
La storia infinita (1984)Finisce dopo circa un’ora e mezza
Il settimo sigillo (1957)La Morte è forte a giocare a scacchi
Il cacciatore (1978)Alla roulette russa De Niro ha culo, Christopher Walken no
Il caimano (2006)Berlusconi viene condannato. Segno inequivocabile che si tratta di un’opera di fantasia
The Doors (1991)Jim Morrison muore
Il sorpasso (1962)Non gli riesce
Gioventù bruciata (1955)James Dean vince la corsa clandestina e sopravvive. Nel film. Nella vita…
Nuovo cinema Paradiso (1988)Chiude
Titanic (1997)Affonda
Romanzo criminale (2005)Muoiono tutti, tranne Accorsi. Peccato
Ultimo tango a Parigi (1972)La tipa spara a Marlon Brando. Il prezzo di mercato del burro esplode incontrollato a causa dell’incremento della richiesta
Hulk (2002)Si ritira nella foresta. Così alle brutte si mimetizza

28 nov 2008

Aperti per Lavori in Corso


La Prima Donna, la Regina delle Ghiandole, La Signora delle Notti Insonni,


Sua Maestà Ipofisi


DECRETA

CHE


Nessuno potrà mai più gestire il Tempo, tranne l'Amore




il tempo passato a fare l'amore sarà maggiore di quello passato a

rifarsi il trucco per coprirne i segni




Non esiste alcun dio al di fuori di Lei




Il rosso sangue per laccarsi le unghie

lo si ottiene solo facendolo sgorgare fuori a fiotti dal

cuore dei vigliacchi




In foto esce da dio anzi da Dea

e del resto non sarebbe una Prima Donna

altrimenti




Morto un amico se ne fa un altro





I soldi non sono un problema,

sono una scusa.




A parlare col cuore agli analfabeti del cuore si rimediano

solo delusioni-

Loro non capiscono, non amano, non ascoltano.

invidiano e distruggono,

giudicano e sbagliano.

sempre.




Il ticchiettìo che senti ogni sera non è

la mia tastiera

ma il tempo che stai facendo scorrere

nell' ignoranza





se ti capita di pensare che sei l'unico che lavora onestamente, sbagli

se ti capita di pensare che sei l'unico furbo, sbagli

se ti capita di pensare che sei l'unico giusto, sbagli

e sai perchè?

facciamo così...

se un giorno ti capita di pensare chiamami
se ho tempo te lo spiego.

è importante.




Se la tua donna non ti si concede

e intanto dipinge cavalli

secondo te

vuol dire qualcosa?



Poveri sono tutti quelli che non si scrollano di dosso

gli sbagli

le ignoranze

i limiti

la polvere

la noia

la paura
le certezze
le pretese

le paranoie

gli psichiatri




Non è il tempo che ci dona valore

ma il valore che ci regala tempo



non parlare

fare sempre



non chiedere mai

ascolta, fidati del tuo stomaco e se proprio non ce la fai

chiedi di ripetere ancora una volta

poi però agisci

prima che sia tardi




La Regina Delle Ghiandole

augura la buona notte

e per chi ha ancora qualche dubbio

una piccola postilla


"NON SONO IO CHE NON PARLO CHIARO

SIETE VOI CHE NON CAPITE UN CAZZO"












19 nov 2008

M. Report

Ovvero la verità:


da definire.

18 nov 2008

18 ottobre - I Capitolo Barbablu

Luciano mi conosce già bene.

Non gli ho parlato molto in fondo, non di me almeno.

O forse gli ho parlato solo di questo con gli occhi e lui mi ha già capita, mi ha già intuita, mi ha compresa.

- Ne sei sicura? -

- Provvedo subito –

Non ho più sonno da settimane. Non ho più fame. La testa – che mai come ora dovrebbe essere lasciata libera – mi fa male.

“Ho corso ogni rischio per te” penso con sconforto, Luciano questo lo avverte.

Mi guarda bene.

Quei baffi golosi mi viene voglia di toccarglieli, hanno qualcosa di spumoso, di morbido.

Mi imbarazzo di me stessa e dei miei pensieri, che non sono più ordinati né prevedibili.

Una volta ricordo che ho fissato il naso di un attore per ore, stavamo provando una scena e lui aveva un enorme punto nero piantato lì in mezzo alla faccia, affacciato al balcone del suo senso più indiscreto: l’olfatto.

Ecco io riuscivo a vedere solo quello.

Lo desideravo ardentemente, per la precisione, desideravo toglierlo via.

Immaginavo la scena di me che davanti alle sue belle battute dette bene gli dicevo “scusa!” – mani in aria come a chiedere una pausa – “posso?” – mani pericolosamente in faccia e zac! Via il meraviglioso punto nero ,ci sarebbe rimasto solo un buco su quel naso sfacciatamente impuro,  roseo, appena un po’ infetto e spaurito dall’attacco della mia sapiente manina di abile torturatrice di schiene e spalle.

Ecco io desideravo toccare i baffi di Luciano, come desideravo spremere via quel punto nero.

Mi sentivo una bambina davanti a Babbo Natale, toccarlo sarebbe stato proprio perfetto.

Goloso, Luciano è goloso.

Ma Luciano è anche abruzzese, come me, diffidente per natura, continua a non abbassare la guardia.

Io so che in fondo è curioso, vuole capire tutto per bene, sarebbe pronto a pagare per ascoltarmi e infatti siamo qui per questo.

Ha paura di disturbarmi e non può smettere di osservarmi.

- Allora lo facciamo? –

si

- Bene! -

Che fai Luciano sei felice? Cos’è?! hai capito già e fai il tifo?

Sembri proprio felice…guàrdati!  baldanzoso, trionfante, pronto a servirmi in tutto.

Si toglie la giacca.

Scatta in piedi.

Mi dà le spalle.

- Come mai vuoi che io lo…? -

questioni personali

- Ma lo hai perso? -

si

Luciano ma non eri abruzzese, diffidente e avevi paura di chiedermi troppo?

- mhmhm,e così resti qui… -

si

- …per sempre? –

Colpo basso Luciano, questo non me lo aspettavo da te. Sta a vedere che adesso mi metto a piangere qui e tu mi consoli.

- intendo, sai che puoi prenotarne un altro adesso e così recuperi tutta la somma? -

silenzio

Luciano mi guarda dritto negli occhi. E’ abruzzese come me, ha paura di disturbare ma non può essere indifferente, non ce l’ abbiamo nel sangue.

Silenzio

Luciano sa aspettare.

No,mi prendo metà della somma. Resto qui.

- Mmhmhm…Ecco la tua ricevuta per il rimborso e la fotocopia del biglietto che mi hai chiesto.

Silenzio

….E c’è anche il mio autografo!!! -

Grazie

Adesso sono io che do le spalle a lui. Sto andando via. Ciao Luciano torno a casa e scusami se ti ho detto una bugia.

Io quel treno l’ho preso in realtà, sono scesa a metà strada ed ho corso piangendo fino a tornare qui appena in tempo per farti scrivere ANNULLATO  su un sogno che sembrava realizzabile oggi per i motivi sbagliati.

Carrozza 8 Posto 111. Il 18 10 2008. Ora di partenza 14.35 ora di arrivo …prima, molto prima di aver sentito l’odore di una nuova città di cui dovevo essere regina. Sedia vuota per sempre.

E Luciano sai una cosa?…conservo il tuo autografo su quel ANNULLATO…

E’ tuo il primo nome di questa nuova vita.

Sarà stato per questo che sono tornata indietro un istante dopo, mi sono avvicinata e ti ho detto sorridente “scusi posso chiederle il nome di battesimo?”.

Non te l’aspettavi eh!? Vecchia volpe golosa, sono abruzzese anche io come te, ho paura di disturbare ma oggi proprio non posso essere indifferente a nulla, ce l’ho nel sangue.

Mi guardi come se ti avessi detto “ti amo”. Avevo preparato così tanto questa partenza che forse il suono della mia voce intona ancora quel canto impossibile, anche in una domanda così semplice e disinteressata.

Sorridi. Perché ci siamo riconosciuti.

E rispondi.

- Il mio nome è ………………..


 p.s. sai una cosa Luciano? se un giorno realizzo il mio
 sogno per i motivi
 giusti prima passo a salutarti...

(POST PROGRAMMATO LO STESSO GIORNO STESSA ORA DI UN MESE FA)

In culo al mondo!

che sono viva da morire

amo da morire

e alzo il volume!

17 nov 2008

God


ehi dio,
ti è scivolato un Angelo fuori dalla tasca

è un vero peccato

era il tuo Angelo più bello.











11 nov 2008

Quanti anni...

A cercare d'essere altro da sè.

5 nov 2008

4 novembre

io ho paura


io ho paura.
Paura di cambiare irrimediabilmente.

Paura di vedermi portati via i mei amori, le mie piccole preziose presenze e le mie malinconiche assenze da me stessa e dal mondo.

Paura delle persone che non vogliono aprirsi.

Paura delle persone che restano in un angolo per tenere le spalle al riparo

Paura di quello che nella mia testa non sta più bene

Paura di tirare fuori qualcosa da me

Rivendicare la maternità di tutte le mie brutture

Scoprire senza possibilità di recupero tutti i miei sbagli

e restare qui

ad ammouffire inutilmente

tra i miei sogni

le mie belle speranze ed

i miei buoni propositi



farsi coraggio oggi

è ammettere di avere paura.

1 nov 2008

Nel quartiere di Edo si usa una specie di cestino da pranzo intrecciato, che viene adoperato un solo giorno nelle passeggiate primaverili.

Al ritorno lo si getta via calpestandolo. 
La fine è importante in tutte le cose.

Christ Carwash

in ordine di apparizione...