18 nov 2008

18 ottobre - I Capitolo Barbablu

Luciano mi conosce già bene.

Non gli ho parlato molto in fondo, non di me almeno.

O forse gli ho parlato solo di questo con gli occhi e lui mi ha già capita, mi ha già intuita, mi ha compresa.

- Ne sei sicura? -

- Provvedo subito –

Non ho più sonno da settimane. Non ho più fame. La testa – che mai come ora dovrebbe essere lasciata libera – mi fa male.

“Ho corso ogni rischio per te” penso con sconforto, Luciano questo lo avverte.

Mi guarda bene.

Quei baffi golosi mi viene voglia di toccarglieli, hanno qualcosa di spumoso, di morbido.

Mi imbarazzo di me stessa e dei miei pensieri, che non sono più ordinati né prevedibili.

Una volta ricordo che ho fissato il naso di un attore per ore, stavamo provando una scena e lui aveva un enorme punto nero piantato lì in mezzo alla faccia, affacciato al balcone del suo senso più indiscreto: l’olfatto.

Ecco io riuscivo a vedere solo quello.

Lo desideravo ardentemente, per la precisione, desideravo toglierlo via.

Immaginavo la scena di me che davanti alle sue belle battute dette bene gli dicevo “scusa!” – mani in aria come a chiedere una pausa – “posso?” – mani pericolosamente in faccia e zac! Via il meraviglioso punto nero ,ci sarebbe rimasto solo un buco su quel naso sfacciatamente impuro,  roseo, appena un po’ infetto e spaurito dall’attacco della mia sapiente manina di abile torturatrice di schiene e spalle.

Ecco io desideravo toccare i baffi di Luciano, come desideravo spremere via quel punto nero.

Mi sentivo una bambina davanti a Babbo Natale, toccarlo sarebbe stato proprio perfetto.

Goloso, Luciano è goloso.

Ma Luciano è anche abruzzese, come me, diffidente per natura, continua a non abbassare la guardia.

Io so che in fondo è curioso, vuole capire tutto per bene, sarebbe pronto a pagare per ascoltarmi e infatti siamo qui per questo.

Ha paura di disturbarmi e non può smettere di osservarmi.

- Allora lo facciamo? –

si

- Bene! -

Che fai Luciano sei felice? Cos’è?! hai capito già e fai il tifo?

Sembri proprio felice…guàrdati!  baldanzoso, trionfante, pronto a servirmi in tutto.

Si toglie la giacca.

Scatta in piedi.

Mi dà le spalle.

- Come mai vuoi che io lo…? -

questioni personali

- Ma lo hai perso? -

si

Luciano ma non eri abruzzese, diffidente e avevi paura di chiedermi troppo?

- mhmhm,e così resti qui… -

si

- …per sempre? –

Colpo basso Luciano, questo non me lo aspettavo da te. Sta a vedere che adesso mi metto a piangere qui e tu mi consoli.

- intendo, sai che puoi prenotarne un altro adesso e così recuperi tutta la somma? -

silenzio

Luciano mi guarda dritto negli occhi. E’ abruzzese come me, ha paura di disturbare ma non può essere indifferente, non ce l’ abbiamo nel sangue.

Silenzio

Luciano sa aspettare.

No,mi prendo metà della somma. Resto qui.

- Mmhmhm…Ecco la tua ricevuta per il rimborso e la fotocopia del biglietto che mi hai chiesto.

Silenzio

….E c’è anche il mio autografo!!! -

Grazie

Adesso sono io che do le spalle a lui. Sto andando via. Ciao Luciano torno a casa e scusami se ti ho detto una bugia.

Io quel treno l’ho preso in realtà, sono scesa a metà strada ed ho corso piangendo fino a tornare qui appena in tempo per farti scrivere ANNULLATO  su un sogno che sembrava realizzabile oggi per i motivi sbagliati.

Carrozza 8 Posto 111. Il 18 10 2008. Ora di partenza 14.35 ora di arrivo …prima, molto prima di aver sentito l’odore di una nuova città di cui dovevo essere regina. Sedia vuota per sempre.

E Luciano sai una cosa?…conservo il tuo autografo su quel ANNULLATO…

E’ tuo il primo nome di questa nuova vita.

Sarà stato per questo che sono tornata indietro un istante dopo, mi sono avvicinata e ti ho detto sorridente “scusi posso chiederle il nome di battesimo?”.

Non te l’aspettavi eh!? Vecchia volpe golosa, sono abruzzese anche io come te, ho paura di disturbare ma oggi proprio non posso essere indifferente a nulla, ce l’ho nel sangue.

Mi guardi come se ti avessi detto “ti amo”. Avevo preparato così tanto questa partenza che forse il suono della mia voce intona ancora quel canto impossibile, anche in una domanda così semplice e disinteressata.

Sorridi. Perché ci siamo riconosciuti.

E rispondi.

- Il mio nome è ………………..


 p.s. sai una cosa Luciano? se un giorno realizzo il mio
 sogno per i motivi
 giusti prima passo a salutarti...

(POST PROGRAMMATO LO STESSO GIORNO STESSA ORA DI UN MESE FA)

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